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ULTIME GRIDA DALLA SAVANA regia di Antonio Climati

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DarkRareMirko     6½ / 10  17/01/2012 00:10:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Irritante e fastidioso, come shockumentary presenta i soliti elementi morbosi e violenti mascherati da critica sociale; più che film dovrebbe essere definito un mattatoio in celluloide. Ad ogni modo la buona fotografia e il mestiere dei due registi riesce perlomeno a fargli raggiungere la sufficienza. Tutto teso a mostrare gli aspetti più cupi e crudi della natura e dell'uomo, raggiunge la canonica ora e mezza con i soliti animali scannati, con indigeni intenti ad effettuare particolari riti fecondativi e con i vari hippies tipici del filone. Scialbo e poco interessante, caratterizzato da una tediosa atmosfera da National Geographic, ha come aspetti positivi solo gli interventi di Alberto Moravia (che scrisse il commento sonoro, ad ogni modo anch'esso non eccezionale) e le musiche di Carlo Savina. Climati, in passato collaboratore di Jacopetti e Prosperi, realizzerà inoltre l'horror Natura contro, conosciuto anche come Cannibal holocaust 2. La scena della fecondazione del terreno verrà citata l'anno dopo in Novecento, successivamente in Subconscious cruelty e anche nel recente The life and death of a porno gang. Tra gli hippies accampati fa una breve comparsa la mitica pornodiva Ilona Staller.
La famosa scena del turista sbranato dal leone (ripresa anche in Traces of death 1) è in realtà fasulla.
Seguirà Savana violenta.
John Carpenter  17/01/2012 00:17:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
io ho sempre pensato che la scena dell'uomo sbranato fosse in realtà vera!XD
DarkRareMirko  17/01/2012 19:53:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ti copio/incolloq uesta mia parte di tesi, riadattata in parte da un testo trovato su Internet:


..."E’ conosciuto anche per la clamorosa sequenza del turista sbranato dai leoni, riproposta anche nel primo Traces of death, di cui segue una personale spiegazione (anche gli shockumentaries quindi a volte propongono scene ricostruite contrabbandandole per vere, vera e propria legge dei mondo movies). La scena che vede Pit Dernitz (nome inventato ovviamente) sbranato dai leoni davanti ai suoi familiari è un ottimo falso addirittura creato da un Carlo Rambaldi agli inizi della sua gloriosa carriera.
Innanzitutto il turista sbranato è inizialmente moro per poi diventare biondo durante il pasto felino; i leoni evidentemente sono inoltre addomesticati (o più presumibilmente narcotizzati), visto che stanno giocherellando.
L'attacco della leonessa è poi un piccolo balzo moderato, reso drammatico dallo scuotersi epilettico della cinepresa (dal cinquantaseiesimo secondo al primo minuto), visto che un attacco vero e proprio sarebbe stato molto più veloce e repentino.
Data la cautela dell'attacco, i familiari avevano poi tutto il tempo di allertare l'uomo, cosa che non avviene. Se una leonessa sfodera una zampata per attaccare, non lo fa inoltre così blandamente come si vede e i risultati sono corpo istantaneamente dilaniato o arti semistaccati al volo.
Abbastanza sospetto anche il fatto che l’uomo non faccia il benchemino sforzo per rimettersi in piedi, e che in alcuni momenti l'attacco sia della sola leonessa e in altri (dopo stacchi arbitrari) di tre leoni, per poi tornare a lei sola, e così via. Ma la prova definitiva la si ottiene con dei fermo immagine al minuto 1, 19" e 1 e 21": da notare che la leonessa non sta sfoderando gli artigli e anche i morsi lungo tutto l'attacco sono troppo contenuti e niente affatto aggressivi o profondi. Strano anche (dagli stacchi 1,50” a 1,57”) che dopo i vari morsi i leoni non abbiano ne muso ne zanne imbrattati di sangue.
Si suppone anche che una bestia che dilania un corpo umano provochi emorragie irrefrenabili, e lungo tutta la scena di emoglobina se ne vede poca o nulla. La carne che i leoni mangiano verso la fine è poi palesemente crudo scarto di macelleria e facendo un fermo immagine si vede che essa è poggiata sopra il figurante. Tra l’altro, non si vede il motivo per il quale una leonessa dovrebbe portare via una telecamera e inoltre sorgono anche dubbi su come quest’ultima sia stata ritrovata. C’è poco da dire, tutto è ricostruito.
Il proprietario della tenuta africana dove fu realizzata la scena, tempo dopo fu però realmente azzannato al collo da una pantera che teneva al guinzaglio, quando si dice la crudeltà del destino."



spero di aver tolto i tuoi dubbi per sempre, ok?

John Carpenter  22/01/2012 22:17:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
si si certo, mi avevi già convinto con il tuo commento, non occorreva anche l'analisi dei bloopers. Comunque grazie, l'ho letto volentieri questo testo.
DarkRareMirko  22/01/2012 23:24:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'ho messo così, per completezza, non volevo convincere nessuno.

E' che quella scena è finta, punto.