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GERRY regia di Gus Van Sant

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scottlumber     9 / 10  08/04/2009 15:00:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' il classico film che o si ama o si odia, ma di quella particolare sottospecie che io adoro. Sai quei film registici e radicali in cui inquadrature di 5 minuti apparentemente mono-toniche ti caricano il cuore a molla mano a mano che si prolungano e diventano di conseguenza ancora più radicali? Ecco, è un film di quel genere. E' anche un manuale per aspiranti registi (e produttori): risponde perfettamente alla domanda su come sia possibile girare un film di oltre un'ora e mezza che non parla di niente spendendo diecimila lire, infarcendo l'opera di quelle piccole cose che rendono felici i cretini come me (un esempio su tutti: l'uso della parola Gerry sotto forma di verbo, aggettivo, sostantivo per esprimere svagatezza, propensione alla caz.zata). In una location unica quale è la Death Valley, Gus Van Sant piazza una macchina da presa e due buoni attori. Scrive con loro dialoghi al limite del surreale e orchestra almeno un paio di sequenze memorabili sotto il profilo registico. La scena dell'alba sul lago salato (per gli esperti del luogo: badwater basin?) che precede il finale, in cui la lenta apertura del diaframma e un intelligente movimento di macchina creano una sorprendente illusione ottica, è memorabile. Un film riuscito al 100 %.