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AZUMI regia di Ryuhei Kitamura

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Boromir     7 / 10  30/11/2022 22:58:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Simpatica tamarrata con uno stile che si rifà spudoratamente a quello dei manga e dei cartoni animati nipponici, a partire dalla ridicola caratterizzazione visiva dei villain, per arrivare a una regia ipercinetica che nelle scene d'azione abbonda di sangue, riprese rotanti ad alta velocità e zoomate violentissime.
Per quanto a Ryûhei Kitamura interessino più le botte da orbi a suon di katana (collocandosi a metà tra il chambre classico e il wuxia grezzo e violento di Tsui Hark), non manca una certa cura psicologica di personaggi antieroici, mai buoni fino in fondo. Certo le riflessioni non vanno mai davvero in profondità, ma i dilemmi morali sul ruolo dell'assassino in un mondo consumato dall'odio hanno comunque un loro perché.
L'idol Aya Ueto ha il physique-du-role giusto per l'eroina principale, accattivante nel look, coinvolgente nella costruzione caratteriale e da ammirare in tutto e per tutto nelle sue raffinate evoluzioni coreografiche. Ugualmente azzeccati gli attori di supporto, ricostruzione della storia del periodo Tokugawa, molto suggestivo il commento musicale di Tarô Iwashiro.