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LA RAGAZZA DEL BAGNO PUBBLICO regia di Jerzy Skolimowski

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elio91     9 / 10  05/02/2013 00:13:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
I racconti di formazione adolescenziale, specie cinematografici, non mi hanno mai colpito davvero che io ricordi. Certo, in questo piccolo capolavoro del sottovalutatissimo Skolimowski c'è una scena con una sorta di matrona che in un certo senso "anticipa" una tabaccaia enorme nel più famoso Amarcord felliniano. Ma non sono mai riuscito a vederlo come un racconto adolescenziale.
Deep End invece lo è. E mi ha fatto capire perché non ho amato cosi tanto altri film del genere: pur essendo crudeli epopee su un'età che idealizzare è perverso, manca una cattiveria masochista propria di tutti gli adolescenti testi verso l'istinto di vivere pienamente la vita e contemporaneamente di autodistruggersi.
Skolimowski cattura non solo questo spirito ma anche uno stile cinematografico essenziale, sobrio, esplicito e che oscilla tra humor e tragedia. Se sembra di intravedere, nel rapporto tra il giovane protagonista e l'ammaliante Susan, una reminiscenza del sadismo polanskiano, non deve sorprendere: Skolimowski è un connazionale del più famoso Roman e ha scritto la sceneggiatura del "Coltello nell'acqua", il lungometraggio d'esordio di Polanski.

(crudeltà è la parola che mi viene in mente quando penso e penserò a Deep end)

Crudele è stato anche il tempo con il film: presentato al festival di Venezia proprio nei pochi anni in cui i premi non si davano, pare proprio avrebbe potuto vincere il leone d'oro visto che fu lodato dalla critica. Poi per anni non se ne seppe più nulla, tanto che si credette fosse andato perduto, salvo poi venire recuperato e oggi, almeno in Inghilterra, ne è uscita una versione blu ray restaurata.
Apprezzato da registi insospettabili (anche un certo David Lynch, lontanissimo per stile e tematiche), oggi colpisce per la freschezza stilistica; potrebbe girarlo un Gus Van Sant e non ce ne stupiremmo.
Il finale è qualcosa di inesprimibile a parole...



Ho un solo consiglio per chiunque sia titubante a causa dell'orribile e squallido titolo italiano: affrettatevi a procurarvelo. Si trova in rete una versione passata su FuoriOrario del grandissimo Ghezzi. Per ora bisogna accontentarsi ma ne vale la pena.
Sono stupito della bellezza e del coinvolgimento emotivo di un film tanto sensibile e troppo crudele.
BlackNight90  05/02/2013 01:03:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io invece l'ho visto proiettato sul grande schermo ;D
mi ero innamorato di Jane Asher, credo che sarà il mio prossimo avatar.
elio91  05/02/2013 10:24:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Eh caspita, bellissima...

Manca il tuo commento, bisogna diffondere il Verbo e far conoscere un pò di più questo film.
Sperando che prima o poi distribuiscano una copia home video anche in Italia, come merita.
pier91  05/02/2013 12:50:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bravo! Anche se Gus Van Sant non lo calo che di rado. Io purtroppo questo regista non l' ho apprezzato all' istante, ma col tempo. Anche L' australiano (altro titolo italiano assurdo) ripensandoci a freddo l' ho rivalutato. Quando l' avrai visto ti sembrerà anche meno insospettabile che Lynch si sia avvicinato al cinema di Skolimowski.
elio91  05/02/2013 12:58:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie...

Ho nominato Van Sant per il modo in cui parla degli adolescenti, ma Skolimowski qui ha dimostrato di essere due passi avanti a lui (minimo) per l'acutezza con cui li descrive. Per il resto Van Sant è un regista particolare, spesso insopportabile, altre volte più consono alle mie corde.

Se ripenso ad alcuni momenti visionari forse trovo un punto di contatto con Lynch ma effettivamente continuo ad essere stupito: mi pare Lynch abbia detto addirittura nel 1983 "è il più bel film a colori che abbia visto" (cito a memoria), dichiarazione forte per uno che per sua stessa ammissione si interessava (in quegli anni) più alla pittura che al cinema. Emozionalmente è una bomba, comunque. Io non sono mai riuscito a farmi piacere I 400 colpi di Truffaut nemmeno rivedendolo, ma Deep End l'ho amato già dopo dieci minuti.
pier91  05/02/2013 13:09:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi piace per dirti il Van Sant di Drugstore Cowboy o di My own private Idaho, ma non sopporto quello di Paranoid Park.

Beh comunque è sempre bello rimanere subito folgorati. A volte è proprio questione di beccare il momento e la sensibilità giusti per vedere un certo film.