caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

CORTESIE PER GLI OSPITI regia di Paul Schrader

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Cagliostro     4 / 10  12/08/2007 05:32:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Cortesie per gli ospiti, tratto dall'omonimo romanzo di Ian McEwan, ha le cadenze di una piéce tragico-esistenzialista che non decolla e che non coinvolge. Un cast artistico di tutto rispetto, che non riesce a risollevare le sorti di una pellicola terribilmente deludente. Christopher Walken si conferma ancora una volta un professionista di raffinato mestiere, ma il resto del quartetto di attori (teoricamente e generalmente bravi attori) si dimostra sorprendentemente inadeguato. Paul Schrader da parte sua offre una regia molto al di sotto delle proprie capacità. Essa, ad eccezione di un paio di sequenze che riaccendono nello spettatore un barlume di speranza, è anonima ed eccessivamente teatrale, senza che ciò possa giovare in nessun modo alla valorizzazione delle interpretazioni o alla creazione di atmosfere efficaci.
Anche aver scelto Venezia come ambientazione ( si ricordi che nel romanzo di McEwan "la città sul mare" non viene mai identificata) appare una decisione pacchiana nel suo voler simboleggiare attraverso la (presunta) decadenza del capoluogo veneto la decandeza morale dei protagonisti.
Anche Angelo Badalamenti, da me generlamente assai amato, compone delle musiche inadeguate e, a tratti, davvero sgradevoli.
A mio giudizio "Cortesie per gli Ospiti" risente della terribile mediocrità e della presunzione autoriale di cui è intriso il romanzo da cui il film è tratto. Ian McEwan rimane uno degli autori contemporanei più sopravvalutati e, incomprensibilmente, più ricercato dai cineasti (alcuni dei quali hanno saputo offrire dei buoni risultati, come Andrew Birkin che ha diretto nel 1993 "Il Giardino di Cemento", nonostante la mediocrità della storia narrata e la sua pomposa volontà di assurgere a metafora umana e sociale). Di prossima uscita il film "Espiazione" anch'esso tratto dall'omonimo romanzo (forse uno dei migliori) di McEwan.
Hymanel  07/08/2008 23:50:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non sono per nulla d'accordo con la tua scheda su questo film, né con la tua posizione su mcEwan. Innanzitutto perchè sono di Venezia e ti posso assicurare che solo uno sprovveduto non riuscirebbe ad identificare la città di mare. Anzi, il non nominarla ha fatto sì che il libro avesse quella naturalezza che sicuramente avrebbe rischiato di perdere qualora la città fosse stata chiaramente nominata. Mentre in un libro si può parlare di piazza S. Marco senza mai nominarla è difficile se non impossibile mostrare in un film la stessa piazza senza che lo spettatore se ne accorga (ma quale altra città ha il cimitero su un'isola, vaporetti, una piazza a forma di cuneo con portici ed orchestrine di caffè e una "celebre basilica; ed una lunga striscia di terra di fronte al mare in cui si prende il sole e che a Venezia si chiama Lido?"'). D'altronde il libro era ambientato a venezia...cos'altro dire su ciò?
Quanto a McEwan, nel suo libretto riesce a calibrare al meglio i ruoli dei protagonisti (avrai di certo notato che il libro è incentrato su Mary mentre è Colin l'oggetto del desiderio), e come altri dello stesso autore, anche questo testo riesce a dipingere al meglio generazioni a cavallo, incapaci di reggere il passaggio dei tempi. In questo caso i continui riferimenti al femminismo nella prima parte del libro, e la fine della società paternalistica che ossessiona Robert non possono casualmente trovarsi in uno stesso romanzo...no?
Incomprensibile e superficiale la tua valutazione.
Cagliostro  01/09/2008 15:56:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Hymanel ha scritto:
Incomprensibile e superficiale la tua valutazione.

Cercherò di essere comprensibile!

Tanto per cominciare io non ho fatto nessuna scheda del film Cortesie per gli Ospiti, ma mi sono limitato a commentarlo esprimendo una mia opinione, personale e libera (se ancora questo si può fare senza essere insultati) su un film che per me si è rivelato un'enorme delusione. Il semplice fatto che tu non sia d'accordo con quanto io ho scritto è segno evidente che quello che io ho scritto è perfettamente comprensibile. Forse la parola che cercavi nel tuo dizionario era "incondivisibile".

Hymanel ha scritto:
"solo uno sprovveduto non riuscirebbe ad identificare la città di mare"

Ma tu fra le righe da me scritte, che forse per un eccesso di sintesi possono davvero risultare alla lettura superficiale di alcuni poco comprensibili, hai letto che io ho affermato che non si sa in quale città sia ambientato il romanzo di McEwan?
Io non contesto il fatto che il romanzo sia ambientato a Venezia, io contesto che il film non abbia cambiato ambientazione e cercherò di spiegare rapidamente e comprensibilmente il perché.
Il regista poteva cogliere al balzo il fatto, da me espresso nel commento, che McEwan non nomina mai nel suo romanzo la città di mare teatro dell'azione. Perché secondo me avrebbe dovuto cogliere al balzo quest'occasione?
Per il semplice fatto che nella s***** della cinematografia Venezia si è sempre dimostrata una città difficilissima da filmare e da trasportare sul grande schermo ( e faccio notare che quetso è un giudizio espresso quasi all'uinanimità dalla critica) .
La regia di Schrader, non valorizza in nessun modo la città. E' anonima, manieristica, molto al di sotto delle capacità di questo regista.

Hymanel ha scritto:
"D'altronde il libro era ambientato a venezia...cos'altro dire su ciò?"

Non mi pare che il teatro dell'ambientazione di un romanzo vincoli gli autori del film, tratto dal medesimo romanzo, a scegliere la medesima ambientazione (qualcuno sta pensando a Eyes Wide Shut di Kubrick? A Viaggio Segreto di Roberto Andò? O magari, tanto per restare in ambientazione veneziana, ad Anima Persa di Dino Risi... non forse a questo no, perché tutti erano al cesso, quando Risi cercava di dare nuova linfa al cinema italiano).
Se la scelta di ambientare il film a Venezia si fosse rivelata saggia, sarei stato io il primo ad applaudire, ma, come già detto, è assai difficile ambientare un film a Venezia ed occorre tanto raffinato mestiere.

Hymanel ha scritto:
Non sono per nulla d'accordo [...] con la tua posizione su mcEwan.

A mio giudizio McEwan è un autore sopravvalutato, c'è poco da fare.
Potrei speigare a lungo le ragionoi di questo mio personalissimo convincimento, ma questo ha poco a che vedere col film oggetto della discussione e francamente oin quetso momento neppure mi interessa più di tanto.

In compenso non ho ancora avuto il piacere di leggere il commento di Hymanel sul film "Cortesie per gli Ospiti", ne su nessun altro film,
ma d'altro canto ormai si sa che ci si diverete di più a criticare le opinioni altrui, anziché esprimere la prorpia, magari firmandosi con nome e cognome.
Forse un giorno avrò questa opportunità!