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IL LABIRINTO DEL FAUNO regia di Guillermo del Toro

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Spotify     7 / 10  03/04/2016 23:49:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Particolare fantasy diretto da Guillermo del Toro nel 2006. Nel suo genere è sicuramente tra i più originali, se non il più originale, uscito nell'ultima decade. E' la storia di una ragazzina, Ofelia, che, in pieno post-guerra civile spagnola, si ritrova insieme alla madre, a raggiungere Vidal, patrigno della giovane e crudele capitano di guerra, in una casa sperduta in mezzo alla campagna, allo scopo che la madre possa partorire in serenità il figlio avuto dallo stesso VIdal. Mentre imperversano i combattimenti tra la brigata del capitano e gli ultimi ribelli, Ofelia cercherà di sfuggire a tutta questo male, attraverso l'immaginazione. Del Toro realizza un progetto molto ambizioso, pieno di cenni storici e filosofici. Un'opera per niente facile da concepire, vista la difficoltà di unire due generi cinematografici completamente doversi fra loro, vale a dire il fantastico e lo storico/guerra. Almeno in parte, riesce nell'intento e invece riesce benissimo a rappresentare il lato morale e psicologico della vicenda e cioè che non è assolutamente possibile che una ragazzina assista a tanta barbarie, e dato questo può usufruire di un'arma che gli adulti si sognano, visto l'attaccamento alle cose materiali, vale a dire la fantasia, che in certe situazioni si rivela un'amica fedele. Attraverso essa, Ofelia scappa da tutto quell'orrore e quei morti, da un patrigno violento e da una madre completamente succube di quest'ultimo. Scopre un mondo fantastico, e si rifugia completamente in esso, in attesa che tutto finisca in fretta, ma con l'obiettivo finale di entrare a far completamente parte di quello strano mondo. Quindi Del Toro esalta proprio la capacità d'immaginazione dei bambini che può quantomeno aiutarli nelle situazioni più difficili, perchè i bambini, non meritano di vivere alcun tipo di guerra o conflitto. Altro tema che il regista rappresenta bene, è la violenza che imperversa in queste situazioni, una violenza cieca, sanguinaria e illogica. Vedi ad esempio il triste epilogo tra il capitano Vidal e i due sfortunati cacciatori che si imbattono sul suo cammino. In queste situazioni, ci viene fatto vedere come la cattiveria dell'uomo non abbia limiti, specialmente poi, se l'uomo in questione è un superbo e sadico signore della guerra. Le scene di violenza appunto, sono molto marcate, c'è tanto sangue, anche più di quanto si possa pensare, ma sono necessarie, in quanto il director tiene a far arrivare il suo messaggio forte e chiaro. E poi tecnicamente, sono di una perfezione cristallina, parecchio suggestive. Notevole direzione degli attori, tutti fatti calare bene nel clima del conflitto, ogni personaggio è studiato profondamente, mi è piaciuto molto in particolare il lavoro fatto con Ivana Baquero e Sergi Lopez. Effetti speciali grandiosi, molto realistici e usati solo quando necessario, allo scopo di rendere l'opera più reale possibile. Anche il trucco merita elogi, il fauno è realizzato in maniera pazzesca, arricchito di tanti particolari, il primo impatto con esso colpisce parecchio. Realizzate altrettanto bene le altre creature fantastiche. La narrazione è articolatissima, in quanto il regista cerca di creare due storie parallele ma che poi, inevitabilmente, si intrecciano. Ci riesce abbastanza bene, nonostante qualche sbavatura legata al ritmo (che spiegherò dopo), che un po', influisce. Analizzando invece le vicende di Ofelia e di Vidal individualmente, il director si comporta decisamente meglio, in quanto riguardo alla prima, realizza una delle vicende fantasy migliori degli ultimi anni e riguardo alla seconda, concepisce con personalità una storia di guerra. Fatte benissimo le sequenze dei combattimenti, molto reali, ed non mancano degli ottimi momenti di suspense (vedi spoiler). La scenografia occupa un ruolo molto importante, innanzi tutto è davvero affascinante, fatta con cura ed evoca un'atmosfera particolare. L'ambiente fantastico rappresenta praticamente uno pseudo rifugio per Ofelia, nonostante sia comunque cupo e tetro, mentre quello reale, rappresenta la triste verità dalla quale la nostra protagonista intende scappare. Da segnalare anche qui un intrecciamento, riuscito, tra le due location. La fotografia evoca un clima molto lugubre, esalta i toni più drammatici della pellicola ed è usata benissimo dal regista. Il finale è uno dei momenti più belli del film, pieno suspense, triste, imprevedibile fino all'ultimo istante e infine ha un altro bel messaggio. Girato con maestria. Il cast è validissimo: molto bravo Sergi Lopez, impersona da capo a piedi la cattiveria umana, riesce ad essere tremendamente odioso e senza scrupoli. Le espressioni sono perfide (e riuscitissime) e l'interpretazione dei dialoghi è superba e prepotente. Una prova davvero convincente. Brava anche la Baquero, essa impersona tutta l'innocenza e la spensieratezza che può avere una bambina della sua età. Riesce anche ad essere molto profonda, drammatica e intensa. Anche per lei poi, grande l'esplicazione dei dialoghi. La sceneggiatura ha una struttura imponente e per certe cose è presso che perfetta mentre per altre meno: ha uno sviluppo dei personaggi approfondito, con la possibilità di osservare le condizioni psicologiche delle persone in queste situazioni, i momenti fantasy sono descritti perfettamente e i dialoghi sono potenti, cinici, drammatici e mai banali. Descritte bene anche le situazioni in cui è protagonista Vidal, dense di tensione. Buoni anche i colpi di scena. Ciò che non mi ha convinto invece, è stato per certi versi, l'impianto narrativo, nel quale ho notato un eccessiva quantità di "carne al fuoco", e infatti a volte si esce un po' troppo fuori dai binari consoni della vicenda, cercando di trattare più cose insieme, però perdendo di vista il nocciolo centrale. Forse si è cercato di strafare. In particolare ho notato che tutto il lato fantasy della trama, in diversi frangenti, viene totalmente abbandonato. Anche il ritmo, come avevo accennato prima, non mi ha fatto una grande impressione. Parecchi si, sono i momenti concitati, ma ci sono anche momenti dove succede ben poco. Si ha la sensazione che il tutto si sarebbe potuto accorciare un po' di più.

Conclusione: un buon film, originalissimo nel suo genere e con tanti temi trattati attraverso la storia di una bambina. Purtroppo certi errori lo limitano e fanno si che, dal mio punto di vista, non ne esca un qualcosa di eccezionale. Una visione però la merita. 7+.

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