sb6r 6 / 10 20/01/2007 10:53:01 » Rispondi E' un film? Non so. Forse è più indicato inquadrarlo nel genere documentario. E' un buon documentario? Forse sì, forse no. Come avrete capito la visione non porta certezze, si corre sul filo: da una parte il baratro del volgare, dall'altra quello della denuncia schoccante. Distante anni luce da Ken Park, Shortbus probabilmente pretende troppo e sovente scivola nell'eccesso; è facile incappare nella forzatura ed il difetto si riperquote nel significato del messaggio di fondo. Girato da un mestierante, si concede alcune piacevoli inquadrature, azzeccati movimenti di camera e poche sbavature; di contro non si arriva mai al volo d'ali tipico dei grandi autori. Nell'opera esistono fasi alterne, ora riflessive ora maliziose; si procede in un valzer di normalità ed eccesso. Quest'ultimo è condizionato negativamente dalla scarsa caratterizzazione dei personaggi; troppo astratti per essere compresi. Tuttavia non si può non ammirare una New York disegnata, surreale... quasi atipica, dove ogni edificio ha al suo interno una realtà: un micromondo con le sue regole ed i suoi ritmi, indecifrabile per gli estranei. La fotografia del film risulta sufficientemente apprezzabile ma povera di idee, il suo unico picco d'originalità è indentificabile con la scena della panchina sulla costa erbosa, tema però troppo scisso dal restante. In conclusione un'opera dal retrogusto amaro; si lascia guardare senza difficoltà ma non coninvolge completamente lo spettatore; lo mantiene lontano; quasi il regista fosse partito prevenuto, convinto della scarsa capacità di valutazione del pubblico. Gioca bene la carta del proibito ma azzera l'analisi critica attorno a questo elemento, ne avvolge la confezione sfuocando le intenzioni. Migliorabile.
norah 02/02/2007 10:24:50 » Rispondi quoto il mare,bel commento!