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SHORTBUS regia di John Cameron Mitchell

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Hilarion89     6½ / 10  31/01/2007 19:34:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Prima di iniziare la recensione,vorrei"sgridare"in qualche modo chi ha messi voti bassissimi al film senza dare una netta spiegazione.
:"Scene di sesso troppo esplicite"
:"Che schifo"
:"Roba da gay"
Scusate sono motivazioni?Allora se volete fare i veri cinefili prima di tutto non si commenta così un film,ed oltretutto si da una spiegazione abbastanza comprensibile per il piacimento o non del film.
Ma Rivalutare un film perchè è noioso o porno o altro,scrivendo quattro sciocchezze la cosa appare ridicola...

Siamo A New York.La città del"progresso"o del"regresso".In questo caso i personaggi del film sono"instabili"sia nella loro vita privata,sia nell'immagine generale di un Usa in crisi,probabilmente un disperazione interiore che si porta dopo il terrore dell'11 Settembre.
Pertanto le storie si dividono attraverso immagini pressochè virtuali che girano dall'alto per tutta la metropoli.
C'è una povera sessuologa alla scoperta del vero"orgasmo",una coppia gay in crisi sentimentale,una prostituta di origini"masochiste"ma dal cuore in scioglimento e un playboy"omo"alla ricerca del vero sentimento o del puro sesso...
Le storie si intrecciano fino ad arrivare ad un unico finale.
Un finale che riconosce un pò il motto"peace and love",oppure un dissimile"fate l'amore,ma non fate la guerra",insomma un exploit di piaceri in clausura che esplodono in grande e libero aribitrio.Si assapora una certa critica all'opporsi contro la libertà d'espressione,valore fondamentale per raggiungere il vero"orgsmo"nella vita.

Il film è di una buona dose di ironia e anche di sesso"esplicito",ma non risulta mai casereccio o volgarmente sporco.Le uniche scene di sesso(alcune alquanto nostrane)si guardano nel primo inizio e nel bel mezzo del film con tanto di situazioni molto divertenti(Yoga e sesso orale contemporaneamente,filmati dei propri genitali,orgie dispersive e inni cantati durante un rapporto a tre)...
Un film cosiddetto"indipendente"di un regista assolutamente giovane e sconosciuto,purtroppo capitato in poche sale italiane,dico"purtroppo"perchè è un film che si deve vedere per certi punti di vista ancora"ottusi"su alcuni argomenti.
Chi invece rifiuta di spontanea"involontà"a guardare Shortbus è perchè non inquadra ancora certi aspetti della società che magari sono ancora discriminati,nascosti e ghettizzati in vario modo.
Perchè Shortbus?
Shortbus è il locale"etero-trans-omo"dove si riuniscono ogni notte i vari personaggi del film.

Se volete un consiglio guardatelo,ma non per la sua bellezza(perchè tecnicamente non ha nulla di così invitante),ma per vedute più ristrette ne sarebbe il caso una bella guardatina,magari anche una leggera riflessione...chi vuole ovviamente...se no ci sono i film di Vanzina che fanno la loro porca figura dove non ci sono"limiti"nella visione(tranne la loro stupidità).