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SHORTBUS regia di John Cameron Mitchell

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The Gaunt     5½ / 10  11/02/2010 21:54:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Provocatorio e molto interessante nel suo essere così esplicito nel mostrare in tutti i suoi aspetti un intreccio di storie colme di disperazione con un tono abbastanza disincantato che si incrociano nello Shortbus.
Quando la terapista si inoltra nel locale per la prima volta sembra di vedere la stessa scena di Al Pacino in Cruising ma dalla tonalità opposta all'antro infernale di Friedkin.
Però sinceramente il mosaico non mi è sembrato compiuto, anzi l'ho trovato piuttosto confusionario: si miscela male l'ironia con la drammaticità di fondo delle storie e a volte non riuscivo a seguire bene le singole vicissitudini che si perdono in verbosità a volte irritanti.
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  11/02/2010 21:57:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non sono d'accordo, alla fine permane un sapore strano di decadenza
The Gaunt  11/02/2010 23:26:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ecco, per esempio il finale non riesco ad inquadrarlo bene. Sembra quasi consolotario, lo shortbus come un luogo di una terapia di gruppo per una sorta di rinascita che si propaga alla collettività dopo Aids, 11 settembre, "perdita della speranza degli anni 60". Allo stesso tempo però mi da l'impressione che sia più un auspicio, un qualcosa che rimarrà confinato solo nel locale.
Ti ripeto però che, non solo il finale, ma molte cose del film non sono riuscito a chiarirle.