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LE LUCI DELLA SERA regia di Aki Kaurismaki

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     8 / 10  15/01/2007 01:42:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il mondo è violento ma non c'è bisogno di Mel Gibson per spiegarcelo.
Obiettivamente il cinema di Kaurismaki rischia di incupire anche il piu' giulivo degli spettatori, ma per qualche oscura ragione è un tunnel di disperazione a cui volenti o nolenti si entra volentieri, per certi versi quasi impotenti (come i protagonisti dei suoi film) e sempre con la speranza che accada qualcosa che puo' infondere speranza...

Neanche il finale di "le luci della sera" dà sollievo perchè il bisogno d'amore (per l'autore, l'unica ragione di vita eppur foriera anche di percorsi ostili come nel caso di questa storia) appare come un conforto tardivo, epilogo di una bruciante realtà.

Beh comincio a dire che questo terzo e ultimo capitolo della trilogia (inaugurata dal magnifico "Nuvole in viaggio" e proseguita con "L'uomo senza passato") è forse il meno riuscito: lo script è fin troppo identificabile con l'opera dell'autore finlandese, non ci sono sorprese o particolari innovazioni nello stile dell'autore, tutto resta esattamente come prima.

I personaggi, fatalisti e passivi, hanno l'espressione di un Buster Keaton e vivono la loro realtà con uno stoicismo che inquieta e spesso annichilisce

Forse l'unica eccezione è rappresentata dalla musica, che passa con estrema disinvoltura da arie d'opera a canti portoghesi ("Volver" già di Gardel e già del film ononimo di Almodovar) al rock tirato à la Hellacopters della scena nordica.

Ma ancora una volta io sono umanamente grato a questo grande autore per avermi introdotto in un mondo che superficialmente fingo di non conoscere.

Sarà che recentemente mi sono sentito parecchio bistrattato (non proprio come Kotstinen) ma credo di comprendere benissimo cosa significhi vivere in una dimensione di estremo rifiuto e indifferenza.

Poi, chiaramente, è chiaro che non provo piu' alcuna empatia per lui, per la sua passività, l'incapacità di reagire (tranne una sequenza) al senso dell'affronto, davanti al modo meschino con cui dei balordi si accaniscono contro di lui.
Mi torna in mente il caro proverbio "chi pecora si fa il lupo se lo mangia" , emblematico in un mix malinconico tra Charlot e i personaggi di Gogol come di fatto sembra essere il protagonista della vicenda.
Nel suo disperato bisogno d'amore, che in certi casi è terribilmente letale, credo di poterlo anche condividere.
Del resto anche Mirja, con i suoi dubbi e l'assenza totale di sentimenti, rappresenta fors'anche una vittima, anche se indubbiamente privilegiata dalle sue sporche azioni rispetto all'uomo che avrebbe potuto/voluto anche amarla.

Ancora una volta il cinema di Kaurismaki segna un realismo tragico, ai confini col nonsense: è insolita la passività del protagonista come del resto inconsueto e doloroso l'accanimento nei suoi confronti.
Fotogrammi brevi, quasi flashback metafisici, squarci di colore in un'esistenzialismo incombente, la sua capacità (dote rarissima) di essere glamour pur essendo - come cineasta - tutto il contrario del glamour

Si apre, il film, con due uomini che parlano di letteratura russa mentre la guardia notturna Kotstinen li ascolta da lontano.

Film sulla debolezza del sentimento piu' puro, davanti a una realtà che esalta soprattutto l'indifferenza.

E lo spettatore che lascia il cinema di "le luci della sera" medita sui propri privilegi.

Cinema la cui identità troppo spiccata favorisce il richiamo di un'innovazione già nota e vista, ma che è un piacere enorme ritrovare
shineonthepiper  17/01/2007 15:56:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
da me arriva venerdì...non mancherò. Intanto mi ha piacevolmente stupito Muccino. Ciao
forzalube  15/01/2007 02:40:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non ho letto il tuo commento, di solito mi piace leggerli dopo aver visto il film, ma sarei interessato a sapere quando è uscito questo film perché non è stato segnalato nella newsletter di filmscoop.
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  15/01/2007 20:52:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Stupisce anche me, non so il giorno preciso ma a Mestre (ve) viene programmato da almeno una settimana.., poi è anche vero che noi fan di Kaurismaki siamo quattro gatti ahimè
Cmq. vale sempre la pena vedere i suoi film
viagem  16/01/2007 08:37:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Padova da venerdì scorso, in effetti è strano non compaia sui film in programmazione del sito.
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  16/01/2007 12:13:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se è per questo non c'è neanche "quei loro incontri" ma quello chi ha il coraggio di andarlo a vedere? Eppure secondo i maximi esponenti del cinema si tratta del film piu' importante dell'anno..., doppio mah
forzalube  23/01/2007 01:04:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Alla fine è arrivato anche a Macerata venerdì scorso. Salvo imprevisti ci vado domani sera. Prima questo e poi "L'arte del sogno".