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L'ARIA SALATA regia di Alessandro Angelini

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Marco Iafrate     7 / 10  07/01/2011 18:33:35 » Rispondi
E' un paradosso, ma la qualità maggiore di questo film è il senso di impotenza che lascia alla fine della visione. Ci sono condizioni a fronte delle quali le strade da intraprendere sono due, il bivio è la nostra coscienza; cosa fare? quale direzione prendere? Quella del rifiuto, la più istintiva, forse la più comoda, senza dubbio la più risolutrice, oppure quella dell'azione, più faticosa, impegnativa, piena di incognite? Un figlio ritrova il padre, è un galeotto, non si conoscono, il ragazzo sceglie l'azione sfidando tutto e tutti, perchè?.
Queste sono situazioni che generano sentimenti forti, a volte incontrollabili, le carceri sono piene di padri che non possono o non vogliono vedere i propri figli e viceversa, questi uomini non sono tutti dei pluriomicidi senza scrupoli, in galera ci si va anche per uno sbaglio, un momento di follia, chi sbaglia deve pagare ma molti di quelli che sbagliano hanno una coscienza che anche il carcere non può annullare e la coscienza genera il rimorso, il pentimento, un desiderio di espiazione.
Il regista con coraggio affronta un tema scomodo, terreno fertile per i critici, i benpensanti e i faciloni ("dentro una gabbia e si butta la chiave") ma ne esce a testa alta, gli attori mi sono piaciuti (anche Pasotti borderline), peccato non aver potuto contare su un budget più cospicuo ( come sottolinea Luca, i detenuti ed i secondini sono ridotti ad una comparsata casalinga e purtroppo si nota eccome), ma questo è tanto, non siamo ad Hollywood siamo in Italia, ma abbiamo alberi che fanno delle mele piccole, ticchiolate, tutte raggrinzite, però hanno un buon sapore.