caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

DAHMER - IL CANNIBALE DI MILWAUKEE regia di David Jacobson

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Jolly Roger     6 / 10  17/03/2014 13:23:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quando fanno un film su un serial killer, in genere percorrono due strade alternative: o romanzano la sua vita, prendendo solo un minimo spunto dalle sue gesta effettive e stravolgendo tutto il resto, creando una trama che sia appetibile per gli spettatori – cosa assolutamente non facile, considerando la vita abbastanza piatta e squallida di questi soggetti. Però ci si può riuscire, magari introducendo il tema di un'analisi investigativa o storie parallele.
Oppure, la seconda strada è quella di attenersi abbastanza fedelmente alla vita del killer. In questo modo, se non altro, il film potrà giustificare sé stesso per aver portato la gente a conoscere più da vicino la storia di personaggio (seppur negativo), la sua vita, il suo background. Magari non si riuscirà nell'impossibile missione di renderlo comprensibile, ma comunque si permetterà allo spettatore di incastrare un altro piccolo pezzo nel complesso puzzle della complessità umana, anche la più torbida.
"Dahmer – Il Cannibale di Milwauke" non sceglie né l'una né l'altra strada, non è né carne né pesce.
Da un lato, la storia non ha né un inizio né una fine. Non ha una vera e propria trama. E' un insieme di frammenti di una mente già di per sé abbastanza frammentata.
Dall'altro lato, l'immagine – abbastanza edulcorata - che il film da di Jeffrey, sembra davvero distante da quella che ne esce informandosi sul Jeffrey "reale".
Della sua furia assassina c'è veramente poco in questo film, concentrato più che altro a rappresentare ciò che di "meno peggio" poteva esserci nell'angolino "meno peggiore" di lui (ma avran dovuto cercare col lanternino, credo!). Per la precisione, viene analizzato il rapporto tra Jeffrey e un ragazzo più giovane di lui, afro-americano e anche lui più o meno consapevolmente gay. Tra i due nasce qualcosa di simile ad un'amicizia e…eccetera eccetera. Tutti aspetti resi bene, anche grazie alla buona interpretazione del protagonista.
Però si poteva fare di meglio.