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ELEPHANT regia di Gus Van Sant

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elio91     8½ / 10  17/11/2011 00:16:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Che lo si ami o lo si odi va riconosciuto l'enorme merito a Van Sant di non lasciare indifferenti, perlomeno in questo suo Elephant. C'è chi lo venera come un capolavoro, chi lo odia visceralmente per la sua presuntuosità. Se devo assestarmi su un giudizio stabile e ben ponderato non posso dire che sia un film perfetto, ma che sia cinema con i cogli0ni ho pochi dubbi.
Difetta nella parte in cui Van Sant illustra i ragazzi, alcuni li pennella magistralmente senza scavare a fondo (come è giusto che sia) altri fanno da comparse e si ha la percezione che questi servino solo da sensazionalismo per il regista. Nello stesso tempo Alex ed Eric, i veri oggetti che calamitano tutta l'attenzione dello spettatore, sono invece ritratti con grande sensibilità, e sì che questa era una cosa davvero impossibile da fare.
Le cause che hanno portato i due ragazzi a compiere il massacro sono forse spiegate con troppa semplicità in poco più di due scene che vorrebbero essere evocative ma forse risultano troppo superficiali... però bisogna pur dire che Van Sant dalla realtà non si allontana poi tanto. Anzi ho la brutta sensazione che l'abbia messa sullo schermo alla perfezione.

Sui pregi ci sarebbe molto da scrivere: il cast di giovani è a suo agio e si vede, recitano con una naturalezza impressionante. Van Sant li segue come uno di loro in lunghe carrellate ipnotiche che spesso e volentieri non portano in alcun luogo se non in quello di un'apatia sconcertante, di noia: perfino il giorno del massacro è un giorno come un altro, così brutto eppure così bello.
Ci sono i salvatori, i salvati e gli uccisi, c'è il delirio di onnipotenza di due aborti della mitica America che ti permette di comprare armi come fossero noccioline, che propaga la violenza come fosse un ideale di vita giusto e sano, che non ascolta.

E se per quasi tutto il film la trama non c'è, semplicemente si assiste ad una quasi sconcertante messa in scena di quotidianità lenta e spesso perché no anche banale (se è una cosa voluta, come a me pare, è geniale), l'ultimo quarto d'ora mi ha sconvolto.
Ero preparato a quel che sarebbe accaduto, lo sapevo dalle cronache, lo avevo letto nelle recensioni. Ma quando lo stile distaccato continua a rimanere tale anche nell'orgia di sangue della Fine, si esce sconvolti dalla visione di Elephant. Io personalmente, e mi fa strano dirlo, sono rimasto terrorizzato. Era da Funny Games che qualcosa non mi colpiva tanto a fondo da farmi venire i brividi di paura, quelli veri; saranno i due ragazzi apatici che ammazzano come niente fosse, sarà quella ragazza che abbiamo visto in poche inquadrature forse soffrire per le parole velenose delle sue coetanee la cui vita viene interrotta così all'improvviso da far venire un sobbalzo, perché con sé porta una vita che alla fine neanche abbiamo capito fino in fondo...
Saranno tante di quelle cose che forse non vale neanche la pena elencare.
Nessuna risposta, tante domande.
Ma Elephant non lo si può ignorare, guai che sia così.
Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  24/01/2012 12:04:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Buuu!
elio91  24/01/2012 18:42:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E non solo: mi è piaciuto pure New World di Malick a cui tanti di voi insensibili hanno messo 5 e giù di lì. Vergognatevi, non si fa cosi.
DarkRareMirko  17/11/2011 00:21:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ma come l'hai interpretato?

perchè i ragazzi han ucciso gli altri?
elio91  17/11/2011 10:22:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Credo che qui stia il punto focale che rende questo film tanto controverso: Van Sant in una scena li mostra insieme mentre uno suona Per Elisa (e alla fine dell'esecuzione alza un dito medio verso il pianoforte) e l'altro gioca a un videogame violento. Poi ordinano su un sito dei fucili con una facilità disarmante, gli stessi fucili che arrivano qualche giorno dopo in un pacco, manco fossero un regalo.
Ancora: guardano alla tv immagini naziste, documentari su Hitler...

Van Sant liquida con troppa semplicità questo momento, però vuoi vedere che (e qui io rimango sconvolto) non è andato poi così lontano dalla realtà? In una società come quella americana in cui il culto della violenza e del "diritto di difendersi" (con la conseguenza di poter comprare armi anche sotto casa), oltre che quello dei mass media (che non a caso sulla vicenda vera hanno poi banchettato) hanno un ruolo predominante, non credo che il regista sia andato troppo lontano dal perché abbiano ucciso gli altri, pur se mostrandolo con banalità disarmante.
Van Sant comunque non da una risposta chiara, loro si comportano come tutti gli altri ragazzi nella prima ora di film; quando arriva il momento della carneficina anche per questo si esce sconvolti dalla visione (almeno il sottoscritto).

Poi bisognerebbe anche vedere il lato reale, quello della strage alla Columbine: le avvisaglie del massacro c'erano tutte, qualcuno ha provato anche ad avvertire le autorità che hanno ignorato tutti i segnali (imbottendoli di psicofarmaci, pure). E mentre i due ragazzi uccidevano i compagni è facile notare in loro il classico comportamento che deriva dall'avere il potere: hanno "risparmiato" delle persone per il puro gusto di farlo, altre le hanno uccise per lo stesso motivo.

Però qui stiamo uscendo dal discorso, tu volevi sapere di Elephant.
Van Sant non dice UN perché: hai la responsabilità di doverlo pensare tu questo perché. è una soluzione particolare, ed è anche per questo che Elephant da molti è visto come un mero esercizio stilistico, e capisco perfettamente il perché.
elio91  23/08/2014 15:55:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non brutto, neanche bellissimo. Rivalutato in negativo: 7.
Merita, ma Van Sant ha fatto di meglio. Era comunque il film giusto al momento giusto, figlio del suo tempo.