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LA SOTTILE LINEA ROSSA regia di Terrence Malick

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76mm     6½ / 10  14/11/2017 12:55:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
The thin red line fa parte di quelle pellicole che vidi per la prima volta intorno ai vent'anni, con un bagaglio di cultura cinematografica decisamente limitato, e che all'epoca abbagliarono i miei occhi ingenui.
Iniziavo ai tempi ad avvicinarmi al cinema d'autore ed ero particolarmente propenso a facili entusiasmi.
Quest'opera in particolar modo ricordo che mi impressionò sul serio…non che fossi proprio nuovo del genere, avevo già affrontato pietre miliari come Apocalypse Now e Full Metal Jacket, ma il respiro epico, lo scavo psicologico, l'aura mitologica che allora circondava il regista, certe inquadrature, certi dettagli…ammetto che ne rimasi davvero estasiato.
Questa mia infatuazione giovanile oggi la riconosco non dico con vergogna ma con un certo imbarazzo.
Purtroppo nel rivedere questa pellicola non ho potuto fare a meno di ripensare alla successiva carriera di Malick, che da "the tree of life" in poi ha portato ai limiti dell'esasperazione (e oltre) quelli che all'epoca potevano sembrare pregi, ma che oggi appaiono irrimediabilmente e definitivamente come gravi difetti…la pomposità, l'uso smodato della voice-over e dei monologhi interiori, le grevi banalità spacciate come perle di filosofia e saggezza, la presunzione di voler dire l'indicibile…


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In queste frasi (e altre che non ricordo), che all'epoca mi sembrarono abissali e che oggi, dopo vent'anni e migliaia di film sulle spalle, riesco a vedere in tutta la loro desolante pochezza, si può già rinvenire il seme della "trombonaggine" che ammorberà tutta la successiva produzione malickiana.

Comunque questa non vuole essere una stroncatura dell'opera in questione, che rimane oggettivamente affascinante…c'è almeno un'ora (la prima) di grande cinema, un reparto tecnico di prim'ordine, una capacità non comune di rendere tangibili attraverso le immagini degli stati d'animo difficilmente descrivibili a parole, uno stile ipnotico e misticheggiante non ancora diventato fine a se stesso.
Se Malick avesse chiuso qui la carriera probabilmente la mia originaria valutazione non sarebbe stata intaccata, ma tant'è.
Filman  15/11/2017 13:38:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Credo che per capire se queste riflessioni in stile poetico siano vuote o brutte bisogna avere una cultura non di certo cinematografica, ma proprio della composizione metrica.
Benché si possa non essere d'accordo con la poetica di Malick, dire che un mix di filosofia tedesca moderna sia desolante pochezza e trombonaggine è sbagliato, converrai.
76mm  16/11/2017 15:13:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In linea teorica posso anche convenirne.
Però non posso prendere in mano un tomo per approfondire ogni volta che guardo un film.
Le frasi che ho citato, in particolare, mi sono sembrate banali, vuote, inutilmente pompose …è l’impressione che hanno fatto a me, non è una sentenza…probabilmente hanno una profondità che io non ho i mezzi per cogliere, ma il mio è un commento da appassionato di cinema non un’esegesi da studioso di filosofia.
Così ragionando non potrei neanche dire che un film iraniano o coreano mi ha fatto schifo se non conosco approfonditamente la cultura di quei Paesi perché quello che ai miei occhi da occidentale può sembrare insensato o ridicolo potrebbe in realtà essere dotato di chissà quale profondità…ripeto, in linea puramente teorica posso anche condividere il tuo intervento, ma in questo modo non si potrebbe commentare più niente e un forum come questo (o altri analoghi) dove semplici fruitori di pellicole si scambiano i loro pareri e le loro sensazioni non avrebbe neanche ragione di esistere.
So che per molti questo film è un capolavoro, e non credo che siano tutti profondi conoscitori della filosofia tedesca moderna…allora anche i commenti positivi sarebbero viziati da errore perché probabilmente chi ha trovato le suddette frasi profonde e ricche di significato in realtà non ha i mezzi e le conoscenze per poterle valutare come tali…non se ne esce più vivi.
Qui si commentano film, si descrivono semplicemente sensazioni personali, non andrei troppo oltre…ben venga chi è interessato all’approfondimento, ci sono altri canali però.

Filman  16/11/2017 23:51:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Questo perché si vede il dibattito come qualcosa di negativo, quando in realtà arricchisce due campane alla volta ;)

Anche io trovo le frasi stucchevoli e non so nulla di poesia, oppure trovo che la filosofia cara a Malick sia veramente retorica e antiquata... e so veramente poche briciole riguardo la materia.
Ho portato la mia conoscenza presa niente popò di meno che da qualche aneddoto estrapolato da wikipedia come stimolo a chiedersi se dietro quelle frasi da pubblicità di un profumo francese ci sia qualcosa di più. Sicuro approverai visto che sei decisamente meno suscettibile e più colloquiale di tanti altri :)
76mm  17/11/2017 09:28:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Per me il dibattito, se condotto nel rispetto reciproco, è sempre positivo.

Sicuramente dietro quelle frasi da profumo francese (o da baci perugina che dir si voglia) ci sarà più di quello che siamo in grado di capire, però se si vuole portare la filosofia dentro le sale cinematografiche bisogna cercare un compromesso.
Qui Malick devo dire che è quasi riuscito nell’impresa, nel senso che le “trombonate” (scusa ma davvero non riesco a trovare un termine più appropriato) non sono tali da oscurare del tutto quanto poi di buono la pellicola ha da offrire, e di buono ce n’è eccome.
Adesso però le cose gli sono proprio scappate di mano…e purtroppo alla luce delle ultime indifendibili opere (il dittico to the wonder/knight of cups è quanto di peggio abbia visto sullo schermo negli ultimi 20 anni) anche questa, che all’epoca avevo adorato, ne esce pesantemente ridimensionata.
Dal tuo (bel) commento e dalla tua prima risposta al mio avevo pensato che fossi un fan sfegatato di Malick e del suo modo di fare cinema, per questo mi ero messo un po’ sulla difensiva…alla fine invece mi sembra che la pensiamo uguale, o quasi.

Filman  18/11/2017 16:32:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dal mio punto di vista diciamo che se anche le riflessioni poste dal film fossero addirittura ridicole, ci sarebbe comunque da considerare che di film di guerra spirituali ed esistenzialisti (con un utilizzo della voce fuori campo in fondo del tutto originale) se ne sono visti pochissimi. Poi sta allo spettatore trovare i legami tra odio, natura, morte e tutti gli altri temi del film, anche se Malick in genere ha sempre parlato di origini e ritorno alla natura, di uno spirito che muove gli uomini così come muove il mondo e l'universo.
Comunque anche il tuo commento è bello e stimolante (per questo ho risposto)
PS
Pure io credo che i film dopo The Tree of Life lasciano il tempo che trovano....... per dire cose peggiori!