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LA SOTTILE LINEA ROSSA regia di Terrence Malick

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pier91     9½ / 10  11/06/2011 02:37:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La fobia della scelta, l'essere sempre a metà, il porre più domande che risposte, rendono Malick un regista più "popolare" e accessibile di quanto sembri. Non ha del genio né l'inconscia presunzione né la parassitaria intuizione, ma è un talento prezioso. Un poeta disadattato che ha dovuto forgiare da zero la sua dimensione artistica e, chissà, esistenziale. Dimensione di angoscia e dissidio che filtra da ogni sua opera, da questa in particolare. La guerra non è che l'emblematica occasione per una riflessione totalizzante. Quali i protagonisti? La Natura, autentico "Spirito colato", partecipe di una sofferenza pandemica. L'Uomo, sorgente e diga della Bellezza, l'unica creatura che per disgrazia o per straordinario privilegio si sente vivere. Dio, essenza ma più spesso assenza, in ogni caso un pronome interrogativo: Chi.
"La sottile linea rossa" è una delle più fedeli rappresentazioni visive della Sehnsucht romantica, della crudele ironia che intreccia la trappola più subdola della Coscienza, il desiderio spasmodico di un Oltre.
Ciumi  11/06/2011 11:45:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Malick non è tra i miei registi preferiti. Sicuramente, nonostante l’universalità dei temi, non c’è pretenziosità nel suo cinema, ed è vero che le domande, anche ingenue, quasi sempre riescono a spiegare meglio di qualunque tentativo di risposta quello che tu chiami con un’espressione che mi è piaciuta “sorgente e diga”, di bellezza e di tante altre cose… Questo film prima o poi dovrò rivederlo.
Comunque hai scritto un commento molto bello. Anzi, ne ho letti altri tuoi e sono tutti interessanti.

pier91  11/06/2011 12:45:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ti ringrazio molto. La poetica di Malick in realtà mi lascia perplessa più di quanto sembri, ho dovuto fare uno sforzo notevole per adeguarmi a questo suo stile, che di certo non si può definire essenziale o stringato. La sensazione finale però è che il gioco sia valso la candela.
Condivido con te il giudizio su "I giorni del cielo" come ti ho scritto nel commento. Comunque io ti seguo da un bel po' (non lo dico per ruffianaggine), all'incirca da quando mi risposi al thread su "Blow up". Hai un notevole senso critico, spesso e volentieri mi fa fare i conti con la mia ingenuità
pier91  11/06/2011 12:59:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
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