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MISTERIOSO OMICIDIO A MANHATTAN regia di Woody Allen

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ULTRAVIOLENCE78     8½ / 10  26/02/2009 18:03:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Molto “hitchcockiano” nella impostazione giallistica, come peraltro palesano i richiami a “The rear window” e “Vertigo”; ma assolutamente “alleniano” sotto il profilo della commedia. Ed è proprio quest’ultimo aspetto a rendere irresistibile il film, oltre che a caratterizzarlo in quella inconfondibile cifra stilistica propria del regista newyorkese.
“Manhattan Murder Mystery” rappresenta anche l’ennesimo tentativo –anche se esperito in maniera meno approfondita rispetto ai suoi antecedenti- di indagare le dinamiche di coppia. Questa volta Woody Allen si sofferma sul tema della noia che, immancabilmente, subentra nella vita coniugale, gettando una luce sul bisogno, a volte irrefrenabile, di ravvivarla mercè qualsiasi espediente, anche il più “estremo”, che possa apparire utile a tal fine; e non si può certo negare che l’improvvisarsi investigatori occupati a risolvere un caso di omicidio sia un modo alquanto singolare –nonché pericoloso- di rivitalizzare la “routine” familiare. Se Allen inizialmente si professa renitente a questa iniziativa intrapresa dalla moglie (“lascia un po' di pazzia per la menopausa”; “a me piacciono cose tipo la pesca, la giornata del papà, o sai, quando vedemmo Bing Crosby sulla Fifth Avenue, non ho bisogno di un omicidio per ravvivare la mia esistenza”), alla fine anch’egli verrà attratto dal fascino del rischio, ritrovando proprio nel pericolo vissuto con la moglie la sintonia con quest’ultima.
Alla bellezza dell’intreccio e dei dialoghi, esemplari nella commistione di drammatico e comico,si aggiunge la eccelsa fattura formale: dagli splendidi grandangoli che immortalano in tutta la sua rutilante magnificenza la Grande Mela, al superbo epilogo tra gli specchi del retro del cinematografo (dove si omaggia l’Orson Welles de “La signora di Shangai”), Allen offre una prova memorabile delle sue doti di regista. Una nota di merito, infine, al direttore della fotografia Carlo Di Palma, ed alla elegantissima colonna sonora costituita da suadenti classici del jazz e dello swing.