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IL BOSCO 1 regia di Andrea Marfori

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Spotify     3½ / 10  31/08/2016 20:45:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
PRESENTI SPOILER (se siete così imprudenti da visionare questa cosa)

Ennesima thrashata italiana horror di fine anni 80. Da molti è etichettato come il peggior film di paura fatto nel nostro paese, però dal mio punto di vista, questo titolo, per ora, è detenuto da un'altra pellicola uscita sempre nel 1988 e vale a dire "After Death" di Claudio Fragasso. Prima di visionare questo, chiamiamolo film, ovviamente sapevo benissimo a cosa andavo incontro ma essendo in una di quelle serate con una gran voglia di vedere un bel b-movie ignorante, ho preso tutto più alla leggera e andando a spulciare nei "bassifondi" di youtube, mi è capitata sott'occhio questa pellicola. La trama, pur non essendo affatto originale, non mi sembrava così male e allora decisi di conseguire alla visione del film. La cosa che sinceramente mi ha deluso, è stata l'eccessiva lentezza della pellicola. Almeno mi aspettavo un ritmo scorrevole, magari sullo schermo potevo assistere alle scemenze più incredibili, ma nonostante questo mi sarei divertito. Invece, tale Andrea Marfori sembra che abbia voluto fare sul serio e infatti il suo tentativo è andato palesemente a farsi benedire. Nei primi 50/55 minuti non succede assolutamente niente, si vedono solo i 2 malcapitati protagonisti alle prese con lo scrittore pazzo del posto, dove la coppia si è recata per una vacanza. Ridicolo l'abbigliamento dell'uomo, in quanto più che uno scrittore sembra un aviatore degli anni 20, ma andiamo oltre. Quindi, oltre agli sporadici dialoghi dei due ragazzi con quest'individuo, le restanti scene sono un continuo girovagare all'interno di questo bosco, con la fidanzata che chiede in continuazione al proprio partner di lasciare quel posto perchè le mette i brividi. Ecco spiegata la prima parte. Nella seconda (vale a dire gli ultimi 25/30') devo ammettere che il tutto assume una piega più apprezzabile. Forse sarò io strano, ma l'ultimo frangente della pellicola non mi è dispiaciuto e ciò fa si che la valutazione finale sia 3 e mezzo e non mezzo voto in meno . Marfori riesce a creare un'atmosfera alquanto sinistra e oscura, la quale risulta essere piuttosto piacevole. Non mancano neanche un paio di piccoli salti dalla sedia. Ripeto, potrò sembrare strambo io, ma in questo caso, qualcosa con un minimo di decenza l'ho trovata. Adesso, dopo esser stati anche fin troppo buoni, passiamo a recensire i restanti lati negativi, i quali hanno impossibilitato che "il bosco 1" diventasse un capolavoro. Innanzi tutto c'è una sceneggiatura scritta probabilmente da un australopiteco ubriaco. Ma come si fa!? D'accordo che uno vuole realizzare un film a basso costo con una storia un po' strampalata, però qui si è andati davvero oltre. La storia a larghi tratti è totalmente illogica, situazioni spiegate male o non spiegate per niente, colpi di scena tra i più stereotipati, dialoghi terrificanti e ripetitivi e soprattutto palesi scopiazzature da "Evil Dead" di Raimi. Io poi già non sopporto quando i registi/sceneggiatori prendono spunto da altri screenplay per comporre il loro, ma quando ricopiano una buona parte di esso, con la pretesa di farci la loro pellicola, la quale poi diviene ovviamente una ciofeca, allora mi inquieto sul serio. Purtroppo sembra che non ci sia limite all'indecenza! Poi vergognoso Marfori che con la macchina da presa fa gli stessi movimenti che ha fatto Raimi nel 1981, per simulare il demone che avanza nella foresta. Se questo vuol dire fare cinema allora la terra è piatta. Orribili gli ultimi 5 minuti, interminabili, dove si può vedere la nostra protagonista impegnata in una grottesca fuga dal bosco maledetto. Una cosa di questo film, della quale si potrebbe parlare per ore, è la quantità industriale di scene da cult del thrash, ma roba che difficilmente si può immaginare. Vedere per credere. La fotografia è bruttissima, sgranata e per niente curata. La scenografia sarebbe anche interessante se non fosse che è caratterizzata malissimo dal regista. Un bosco di montagna, isolato e molto fitto, può essere sempre una valida carta per trasmettere inquietudine, ma l'unica cosa che il director trasmette attraverso esso, è la noia. Quella che poteva essere una buona location, finisce per essere un elemento quasi ingombrante. Sugli attori, beh, che dire. Dichiarare loro penosi equivale a fargli un complimento. Poi, quel cacchio di accento inglese della ragazza, mamma mia che nervoso! Volevo morisse solo perchè aveva una voce insopportabile. Ridicolo l'interprete che fa la parte di Tony.

Conclusione: horror italiano veramente deprimente, davvero non so all'epoca come si potevano girare pellicole del genere. Comunque riesce ad essere, per me, meglio di "After Death" e questo è già tanto. Solo per gli amanti del cinema spazzatura.