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IL BOSCO 1 regia di Andrea Marfori

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quadruplo     1 / 10  26/02/2008 23:52:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quando Marfori sfidò Adinorfi un anno dopo il capolavoro "la croce delle sette pietre", rimase piacevolemente sorpreso dalla scoperta di un oggetto:la macchina da presa.
E Andrea filmava e filmava senza mai staccarsi dallo stesso punto, originando dei piano sequenza interminabili.
In alternativa a questi, utilizzò quello effetto che aveva tanto apprezzato nella "casa", inserendolo qua e là per vivacizzare il tutto.
Prese due incapaci come attori per interpretare una coppia di rara stupidità, chiese al fratello minorato di scrivere una storia e decise di affidare il make-up a pippo e paperino.

Una pellicola veramente inguardabile e imbarazzante, forse vince il duello come film peggiore della storia con il lupo mannaro contro la camorra esclusivamente dal punto di vista tecnico.
Però le sequenze involontariamente ridicole qua sono in numero minore rispetto al lavoro di Adinorfi: a mio parere, il vero capolavoro del thrash rimane il figlio di Aborym.
ULTRAVIOLENCE78  09/04/2008 20:06:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao Quadruplo, ho letto sul forum che stai avendo difficoltà nel download del mitico EPITAPH (a quanto pare il file è incompleto). Io lo trovai per caso qualche anno fa in un ipermercato; lo vendevano a 1 euro (non c'è che dire, lo vale tutto). Comunque lo puoi trovare anche su e-bay: spenderai qualcosina in più, ma ti assicuro che ne vale la pena!
Nel frattempo, ma giusto per stuzzicarti un pò l'appetito, ti rimetto una spassosa recensione trovata sul web:

"Un film che si trascina singhiozzando per 90 stiracchiatissimi minuti alternando dialoghi di una bruttezza rara (sgrammaticati è dire poco) a errori mostruosi che nemmeno tentano di nascondere (tra cui la sequenza temporale indegna).

Ma analizziamo il film passo dopo passo.

Tutto comincia con l’arrivo di questa famigliola felice (I Fulton) nel giardino della nuova casa di campagna facendosi coraggio a vicenda perché “la casa è brutta” “è da rifare”, “presto andrà sistemata”. Sti gran *****… la casa è enorme… giardino enorme… fiori freschi e vetrate da sogno, imbiancata a nuovo e per lo più su due piani… ma che ***** avranno da rifare li? Spicca immediatamente la vecchietta catatonica – Liz Kane (Ma chi diavolo è?) che si aggira come in preda ad allucinazione per tutto il film rendendosi personaggio inutile e per lo più di impiccio per gli altri attori. In questo delirio cinematografico la madre decide di accoltellare un ignaro imbianchino che giustamente ha rifiutato l’accoppiamento con la genitrice stessa… le coltellate sono una decina e basterebbero a far fuori il T-Rex di Spielberg. A questo punto che succede direte voi? Il marito per nascondere il fattaccio sotterra in giardino il corpo e scava la fossa con un piccone…no no avete capito bene…con un piccone… ora vorrei mettere Merhi nel mio giardino a scavare una fossa di 2 metri con un fottuto piccone… Il marito chiede allora l’intervento discreto di una psichiatra – sapete com’è… un cadavere in giardino è una cosa leggermente seccante - ma ci vengono sapientemente nascosti i termini dell’accordo, per la souspance immagino.
Intanto, nella casa, la figlia Emy – impersonata da una splendida Natasha Pavlova - vede uno zombi dietro di sé. Opperbacco! Il padre va a controllare se ha seppellito per benino il cadavere del lavoratore precario novello Mario Goretti, ma viene da questi ucciso.
Si avete capito bene. L’imbianchino non è morto, è solamente un po’ sbudellato ed è stato solamente alcune ore seppellito vivo nella nuda terra - cose che se si è di robusta costituzione non fanno nemmeno troppo male. Insomma, lo zombi - che non è uno zombi - tenta anche di uccidere la signora Fulton (a chiunque del resto girerebbero le palle dopo un trattamento simile), ma questa tira fuori un bel fucile a canne mozze e gli spara… uccidendolo definitivamente questa volta! Non vado oltre nel raccontare la trama per non svelare altri particolari a chi volesse godere di questo capolavoro del trash. Vorrei solo aggiungere la descrizione di qualche piccolo errore nel film…



-Sulla brace sfrigolano 3 bisteccazze di manzo e la Psicologa dice: ”chi vuole la coscia di pollo?”

-Le fronde che oscurano la finestra crescono e si potano con una velocità disarmante.

-La macchina parcheggiata da un secondo nel vialetto scompare magicamente

-Giorno e notte si alternano almeno 7 volte durante un dialogo importante del film

-La ragazza descrive alla nonnina catatonica il suo amico come un ragazzone alto più di due metri, però, nelle inquadrature con un riferimento, il ragazzo è di statura normalissima.



Ce ne sono molti altri ma starà a voi scoprirli".
ULTRAVIOLENCE78  09/04/2008 20:25:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E io aggiungo che a un certo punto del film compare un personaggio a dir poco grottesco: "una specie di Benny Hill con una parrucca rosso fuoco che c'entra come una verza in un campo da rugby".
Dick  25/09/2010 18:03:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
No, povero fratello (se ne ha)!
ULTRAVIOLENCE78  26/02/2008 23:59:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Comunque è sempre bello scoprire che il cinema ha ancora orizzonti da esplorare...

E poi preferisco mille volte l'ingenuità di Marfori, Merhi e Andolfi rispetto alla mala fede che c'è dietro operazioni commerciali alla "3 metri sopra il cielo" o alla "Scusa ma ti chiamo amore"...