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IL BOSCO 1 regia di Andrea Marfori

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Horrorfan1     9 / 10  11/01/2014 11:37:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quando sono triste penso al Bosco 1 e torno di buonumore... E' il film che in assoluto ha fatto più ridere e divertire me e i miei amici, tutti appassionati di horror e horror trash.
Il film va inquadrato innanzi tutto nel suo genere: horror trash, e il mio voto si riferisce al valore del film in quel genere. Non importa se "Morte a Venezia" merita lo stesso voto o se le intenzioni del regista erano quelle di creare un "bel" film horror.
Per quanto riguarda quest'ultimo punto avrei comunque due obiezioni da porre. Il pittore Ligabue, quando dipingeva, era conscio di creare dei capolavori oppure colorava delle tele da rivendere in paese per pochi spiccioli? La sua intenzione non era certo quella di creare dei capolavori naif... eppure il risulatato è stato proprio quello!
Anche Marfori voleva (ma non ne sarei poi tanto sicuro...) creare un buon horror... e poi ha fatto un capolavoro del trash!
Ma siamo poi certi che Marfori volesse creare un "bel film horror"?
Innanzi tutto: non tutti gli horror trash fanno ridere, e alcuni, anzi, ammettiamolo, sono solo terribilmente brutti, squallidi e noiosi.
Ma torniamo all'ironia...
Sapete cosa significa quel "1" dopo "Il Bosco"?
Non lo sapevo neppure io, prima di aver ascoltato il regista su youtube: il titolo stesso è una presa per i fondelli di tutte le varie "La casa 1, 2, 3, 4 ecc." che imperversavano in quegli anni nelle rivendite e noleggi di VHS...
Il titolo stesso è già ironico: sta a dire "Questo è il Bosco 1" mica "Il Bosco 4 o 5 o 6"!
E se il regista, già nel titolo stesso, vuolo fare dell'autoironia, come fa il film ad essere stato girato con intenti seri?
Ascoltate Marfori su youtube: è una persona intelligente e simpatica... sapeva benissimo di girare un "trashone"... e alcune battute dei protagonisti non possono essere "casualmente" ridicole. C'era senza dubbio un'intenzione, magari inconscia e recondita, di girare una "robaccia" che prendesse a spunto la casa di Raimi... Ma la "robaccia" è riuscita così bene da essere diventata un cult per tutti fan dell'horror-trash, con tanto di pagina su Facebook, di interviste ad Andrea Marfori (guardatele su youtube), e di magliette con il marchio "Il Bosco 1"!

Allora perché non do un 10 a questa pellicola?
Perché il film ha, a mio avviso, qualche piccolo difetto anche come horror trash: è un po' lento nella parte iniziale, il motociclista col cancro alla gola non si inquadra bene, a mio avviso, nell'ambientazione rurale e "boschiva" (perché un motociclista col cancro alla gola e un camice bianco?), e il cortometraggio inserito all'interno del film può far perdere la pazienza anche al più curioso degli spettatori (si poteva tranquillamente eliminare un racconto senza senso all'interno di un film già privo di senso!).
La scena più buffa, fra le tante, è la sequenza in cui lo zombie trancia le mani al protagonista (chi mai si farebbe un riposino nel bosco con le mani esposte su un grosso masso?) e lui, con gli avambracci lunghi un metro e venti (le mani reggevano ovviamente dei finti moncherini, tenuti anche male!) si fissa i polsi sanguinanti, mentre la sua compagna tenta di tranquillizzarlo andando a cercare "acqua fresca" (il rimedio giusto in caso di amputazioni!) in uno sconosciuto e pericolosissimo labirinto sotterraneo!
scantia  12/01/2014 05:02:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Oggi non so che fine abbia fatto, ma il Marfori che anni fa lavorava al negozio di Argento era tutt'altro che un mattacchione in vena di parodie sul cinema horror: forse è stato abbastanza intelligente da riciclarsi come tale, viste le reazioni che il film ha suscitato negli anni, ma sul fatto che l'idea di partenza fosse quella del trash volontario ho dei seri dubbi.
Horrorfan1  16/01/2014 14:38:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie: forse è come dici tu. Ma il fatto che la comicità sia collaterale e involontaria è secondo me un "plus". Gli horror che vogliono far ridere ad ogni costo (tipo Alba dei morti dementi) a me non dicono niente: il lato comico involontario è invece l'essenza della vera comicità...

E se ci pensiamo bene, è proprio così anche nella vita di ogni giorno. Se uno sta pattinando sul ghiaccio e cade "apposta", la cosa non fa assolutamente ridere; se uno invece si crede maestro di pattinaggio e pianta un volo spettacolare... ecco che tutti ridono di gusto! :-)