Filman 5 / 10 08/06/2015 21:33:11 » Rispondi E' con COME BACK TO THE FIVE & DIME, JIMMY DEAN, JIMMY DEAN che Robert Altman sviluppa un riadattamento stilistico personale dagli ingredienti inusuali e dai modi contenuti, che vedono scenografie ristrette a modici spazi, cast ridotti nel numero e trame che non si articolano ma che si inspessiscono più con i dialoghi che con le figure, segno di un'impronta professionale di esperienza diretta col mondo del teatro, e di una successiva volontà, quasi post-moderna, di riversarla nello schermo di un cinema. Da questo esperimento, che propone qualcosa di amorfo narrativamente, nascono ben pochi frutti, a causa di un soggetto poco entusiasmante e di effettiva scarsezza che vede una situazione di esclusiva ma poco interessante tragicità al femminile mal sceneggiata e con ben poco da raccontare, entrando in contrapposizione con la metodologia comunicativa teatrale adoperata dal regista al fine di far fuoco su un qualcosa che però nel film manca.
hghgg 17/06/2015 22:23:41 » Rispondi A me è piaciuto molto credo sia la prima volta che devo dissentire con te su un film di Altman :)
Filman 27/06/2015 18:10:28 » Rispondi Credo proprio di sì :D Parlando con sincerità, io l'ho trovato interessante solo per lo stile adoperato. Avrei dato anche di meno fosse stato per me. Almeno in questo caso, il carattere da "opera teatrale" che Altman impiega risulta forzoso. A me è sembrato un dramma un po buttato lì, drammatico tanto per esserlo, ma senza patina Hollywoodiana a classicizzare il tutto. Insomma, non regge! L'ho trovato bruttino per questo. Viceversa, con "Streamers" (ad esempio) si ha un tratto serioso, che conferisce naturalezza e verosimiglianza.