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BAD BOY BUBBY regia di Rolf de Heer

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     8 / 10  13/01/2012 12:58:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Trentacinque anni trascorsi in un sudicio e fatiscente scantinato senza mai uscire all'aria aperta,Bubby vive con la madre,un'imponente e laida matrona che lo malmena,lo insulta e lo obbliga a rapporti incestuosi.Nel disgustoso locale si diletta nel catturare scarafaggi e nel molestare il gatto che tiene chiuso in un'angusta gabbia (se le torture all'animale fossero vere a De Heer dovrebbero prenderlo a calci in ****),come un bambino di pochi anni non è quasi in grado di parlare e si beve le fandonie che l'orrenda genitrice gli propina a getto continuo,minacciandolo di crudeli punizioni divine da parte di un Cristo implacabile e ammonendolo dal voler uscire,spacciando per velenosa l'aria esterna in una pantomima che la induce a indossare una maschera antigas ad ogni sortita dal tugurio.
Il ritorno del padre beone e se possibile quasi più orrendo della madre intaccherà il delirante rapporto e condurrà Bubby verso la libertà.
Prima parte straordinaria con una depravazione riportata senza quasi alcuna censura,nella seconda quell'aurea malsana di degrado e violenza,soprattutto psicologica, si perde un poco ma De Heer grazie anche a un Nicolas Hope eccezionale,stralunato bamboccio troppo cresciuto alla scoperta del luna park/mondo, tiene in piedi con stravagante e ammirevole approccio l'emancipazione del disadattato protagonista.
Ovvia la lettura cui si presta la pellicola,con quei valori inculcati fin da piccini indicati come catene e impedimenti verso una libertà di pensiero di fatto preclusa sin dalla nascita.Il regista non va per il sottile e accorda un messaggio anticlericale fatto di riflessioni ma anche di animosi improperi sfocianti nella blasfemia.L'iter formativo dell'uomo si dipana attraverso incontri di varia natura,persone di tutti i generi si mescolano sul suo cammino segnato da un complesso edipico che lo porta ad amare solo donne in carne dai seni enormi,meglio ancora se cadenti.
Esercito della salvezza e poliziotti animosi,carcerati fuori di testa e scienziati in contrasto con l'eventuale esistenza di un dio,Bubby incrocia e assimila ,registra e ripete ogni frase con ostinazione sino a diventare la star di una scalcinata rock band.Il ritardato di successo che trova anche l'amore è un Forrest Gump in lieve anticipo,qui però il tono favolistico lascia spazio ad una quotidianità almeno inizialmente ributtante e adatta a stomaci forti.
Il finale che non ti aspetti è l'ennesima anomalia perfettamente centrata di un film in cui Rolf De Heer dà vita ad un personaggio memorabile.