Samusgravato 8½ / 10 31/07/2021 02:27:12 » Rispondi Critica feroce alla guerra in chiave fortemente antimilitarista Sarò anche una delle poche voci fuori dal coro ma ritengo la seconda parte superiore alla prima, con questo non voglio assolutamente dire che la prima parte sia brutta, anzi, l'ho trovata tremendamente bella perché assistiamo alla costruzione psicologica dei personaggi introducendoci nel climax del film. È un film che critica profondamente la guerra e i metodi disumani usati nei campi di addestramento, che deumanizzano l'individuo e lo rendono una macchina di morte, e a volte, portarlo a commettere gesti a dir poco tremendi. Il film tuttavia porta una riflessione piú ampia sul mondo della guerra e sulla morte, sulla brutalità dell'essere umano e sul l'inutilità della guerra e dell'imperialismo americano (la scena delle interviste esprime benissimo in immagini tutto ciò), ti porta ad immergerti e a conoscere i personaggi, fino ad entrare in empatia, perché alla fine sono esseri umani con pregi e difetti, che si trovano a dover uccidere per non essere uccisi per colpa della voglia sfrenata da parte dell'America di voler combattere una guerra solo per convenienza. La narrazione scorre sullo schermo dentro le bellissime ambientazioni tra caserme e città vietnamite distrutte. Nota di merito per d'Onofrio e Eermey, che interpretano rispettivamente Leonard Lawrence e il personaggio ormai storico del sergente maggiore Hartman. Regia di Kubrick come al solito perfetta. Piccola riflessione sul finale :
Il finale può essere visto in due modi:come un finale dove tutto finisce al meglio o come un finale terrificante. Da una parte abbiamo dei soldati che hanno combattuto e che se ne vanno intonando un'allegra canzone dei cartoni animati. Ma proviamo a guardarla da un'altra prospettiva:dove che hanno ammazzato esseri umani che si son trovati a dover uccidere per non essere uccisi come loro e han visto morire gli amici sotto i loro occhi, cantano una canzone dei cartoni animati in uno scenario da incubo con edifici distrutti che vanno in fiamme, quando l'unica cosa che si dovrebbe fare é stare in un religioso silenzio pensando a tutto l'orrore che l'essere umano é capace di compiere per i suoi scopi espamsionistici. Sinceramente non so come leggerlo questo finale, ma credo che nessuna delle due chiavi di lettura siano sbagliate