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KEN PARK regia di Larry Clark, Edward Lachman

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stratoZ     6½ / 10  16/08/2023 16:37:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Clark di nuovo in collaborazione con Korine continua il suo discorso sulla gioventù americana, ma cambia diversi fattori rispetto ai film precedenti.

Se su Kids gli adulti erano non pervenuti, su Bully figure di contorno, qui la critica si concentra parecchio di più su di loro, oltre che sui soliti ragazzini.

Il film parte col botto, una sequenza che vuole shockare subito lo spettatore e poi si torna indietro, ci si dimentica del primo soggetto e si approfondiscono altri ragazzi.

Ken Park racconta storie parallele quasi del tutto indipendenti ma di persone che si conoscono. A mio parere manca un po’ la freschezza delle opere precedenti, Clark stilisticamente sembra essersi un po’ adagiato su binari più convenzionali, oltre al fatto che qui il mirino è puntato sul ceto più che sulla generazione, possiamo dire che Ken Park sia la versione più estrema e provocatoria di alcuni film che andavano molto in quegli anni come “Happiness” e “American Beauty” - pensate alla figura del colonnello di quest’ultimo film e pensate al padre di Claude, dai -

Il film vaga su binari sociali abbastanza definiti, tra la critica alla mascolinità tossica e quella all’estremismo religioso - che mi ha causato qualche brivido in effetti - arrivando a trattare l’adulterio e l’incomunicabilità tra le generazioni.

Mi ha convinto di più la rappresentazione del sesso invece che - quando consenziente - è un momento di svago e di evasione dei giovani dalle pressioni e aspettative imposte dall’ipocrita generazione di genitori - a differenza di Kids e Bully in cui viene mostrato in maniera molto più vuota -

L’altra chicca è il finale, che si ricollega ai primissimi minuti del film.