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KEN PARK regia di Larry Clark, Edward Lachman

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Woodman     6½ / 10  15/08/2014 23:05:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sì, spregevole, sì, dissacrante, sì, disturbante. Ma quindi?

Come ritratto verista non è certo il massimo.
La regia si muove seguendo i passi dei giovanissimi protagonisti senza guizzi o trovate, senza impegnarsi troppo ma ostinandosi a FAR VEDERE, cioè a esibire il proprio taglio documentaristico. L'intento primario è ovviamente quello di scioccare, senza nemmeno troppi pretesti o ambizioni, anzi, restando terra-terra con ammirevole consapevolezza.
Peccato solo che, nel complesso, sia un'altalena abbastanza sterile e annoiante, con momenti davvero insulsi e premeditati, talvolta ridicolmente fasulli. Si scade più volte nel pruriginoso e si è portati a sospettare che sia quella la vera natura di un film che alla seconda visione non ha più nulla da dire, rivelando come fumosissima e fallimentare la sua identità di opera borderline sociologica-antropologica.
Non offre niente di interessante nemmeno per quel che riguarda l'apparato tecnico-visivo, presentando tuttavia una buonissima fotografia.

Tutto resta in superficie, è un film di forma e di intenzioni, che si trascina sconnessamente tentando di lasciare l'amarissimo in bocca a fine visione, ma il risultato tanto ambito si rivela estemporaneo ed evanescente, segno che il colpo non è stato abbastanza studiato per poter affondare a dovere.
Velleità? No, non direi, sapendo chi è Clark. Rimane la sua intelligenza fotografica, giust'appunto, ma è al servizio di personaggi poco incisivi e poco interessanti, in una giostra che va dal sadismo puro all'ingenuità angelica alla perversione erotica, senza che si riesca a portare ai livelli sperati l'importante ed essenziale impresa analitica.
Fra le storie la più atroce e memorabile è senza dubbio quella del masturbatore asfissiato, una tragedia sì programmatica ma indubbiamente lacerante, grazie soprattutto al ben fatto lavoro sull'immagine e sulle interpretazioni.

Premio al coraggio, d'accordo, ma è davvero meritato?
Come operina indie extreme ai margini del morale, album fotografico figlio degli appena trascorsi anni '90, portatori di idee interessanti e trendy, rimane valida, forse sarà anche ricordata, ma no, non credo.