Manticora 8 / 10 15/02/2020 07:46:02 » Rispondi Secondo film di Bong Joon-Ho è un film se vogliamo "tradizionale" con una struttura in cui stereotipi e contraddizioni in realtà servono da critica alla società, in questo caso ancora una volta la società della Corea del Sud degli anni 80. Ambientato durante la dittatura, nel 1986 il regista svolge un accurato lavoro nostalgico, ricreando ambienti, vestiti e mentalità della Corea strizzando l'occhio alla commedia ma anche al dramma e facendo un ottimo lavoro. Pensare che il film è del 2003 può far sorridere e invece coinvolge. Grazie anche al suo attore feticcio, già visto in Parasite Kang-ho Song che interpreta il poliziotto di provincia, rozzo, sboccato, poco incline a seguire le regole e soprattutto presuntuoso il film costruisce la storia sul confronto-scontro tra il protagonista della provincia e il poliziotto di Seul completamente l'opposto. Attento, meticoloso, duro ma giusto. Spiccano anche l'ispettore capo e il quarto incomodo, il poliziotto tirapiedi di Park, di cui esegue sempre gli ordini
violento torturatore, che obbedisce sempre e tortura in maniera spietata i sospetti,ma finirà con una gamba amputata per il tetano causato da una banale ferita
Il film non ha un lieto fine, e gia questo è un idea interessante, che ribalta il genere sui serial killer, portando a nudo le contraddizioni e i terribili limiti della società coreana, incapace di fare i conti con la propria inadeguatezza. Le riprese nei campi e i movimenti di macchina mostrano già le capacità e la grande inventiva del regista coreano, che ci regala un finale amaro ma giusto
dato che il serial killer, lasciato libero per mancanza di prove, semplicemente smette di uccidere le donne perchè anch'egli è invecchiato, come il protagonista
Da consigliare per gli estimatori di Bong Joon-ho
camifilm 15/02/2020 18:29:25 » Rispondi scusa. ma è un film del 2003 che esce da noi solo nel 2020? ho capito bene?