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MEMORIE DI UN ASSASSINO regia di Joon-Ho Bong

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7½ / 10  01/08/2007 11:04:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ispirato a fatti realmente accaduti, è il resoconto presumibilmente romanzato, delle indagini svolte da un manipolo di detective al fine di catturare un assassino seriale che tra il 1986 e il 1991 uccise 11 donne di eta’ variabile in una zona rurale della Corea del Sud.
Il regista riesce a rendere bene l’ossessione che attanaglia sempre di piu’ gli uomini impegnati in questa caccia apparentemente senza speranze,il punto di vista che ci viene proposto è quello delle forze dell’ordine,il killer appare in pochissime sequenze e praticamente mai all’opera,intuibile quindi che siamo lontani anni luce dai film sui serial killer a cui la filmografia occidentale ci ha abituato nel corso degli anni,questo prodotto è infatti imparagonabile a lavori come “Il silenzio degli innocenti” o “Seven”, in questo caso non è la follia dell’assassino, il dramma delle vittime, o il sanguinario “modus operandi” del maniaco ad essere messo in primo piano,bensi’ la disperazione e l’ossessione delle autorita’ rese impotenti dall’abilita’ del killer e soprattutto dall’inadeguatezza degli strumenti a disposizione per catturarlo.
Non mancano delle accuse da parte del regista alle autorita’ coreane,decise a falsare le prove pur d’incastrare qualcuno,ovviamente meglio se considerato”strano” dal resto della comunita’,il trattamento violento e umiliante riservato ai sospetti è realmente fastidioso e ben rappresentato.
L’opera di Bong Joon-Ho appare affascinante e ben diretta,peccato non sempre la narrazione proceda in maniera fluida,risultando in alcuni punti piuttosto tediosa ed anche venata da una sorta d’ironia che a mio avviso non appare molto compatibile con le tematiche del film.
Come spesso accade ai prodotti provenienti dall’estremo oriente anche in questo caso il doppiaggio è penoso ed appare evidente che alcuni dialoghi siano stati tradotti in maniera diciamo “superficiale”,la visione è quindi consigliata in lingua originale con sottotitoli.
Complessivamente un prodotto interessante che esula dai canoni consueti del filone,consigliato soprattutto a chi ha voglia di vedere un prodotto di genere da un’altra angolazione.