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STRANGER THAN PARADISE regia di Jim Jarmusch

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ULTRAVIOLENCE78     8 / 10  26/11/2009 18:44:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Uno degli esordi più interessanti della storia del cinema (senza contare il mediometraggio dell'80 "Permanent vacation"). Dopo l'esperienza come assistente di Nicholas Ray e di Wim Wenders, il trentunenne Jim Jarmusch dà vita ad un'opera divisa in tre atti, che è un vero e proprio inno all'"underground" e al "low budget" (il film è stato girato con gli scarti della pellicola de "Lo stato delle cose"): tra echi "nouvelle vagueiani" e "wendersiani", "Stranger than paradise" si caratterizza per un'estetica particolarissima, dove gli inserti o dissolvenze in nero fungono da cornice ai singoli momenti della narrazione, che danno così l'idea di frammenti di vita in cui si sintetizzano esistenze giovanili ("bruciate") tutte dirette verso la disillusione. Non esiste alcun "new world", ma solo una realtà, metropolitana (New York), fredda (Cleveland) o assolata (Florida) che sia, uguale ovunque e che conduce tutti, in virtù pure di un Caso beffardo, verso strade divergenti (implicito rimando a "Bande à part"?). Temi già noti e ampiamente trattati, ma se non altro riproposti con un minimalismo efficacissimo e originale. Per il resto si tratta d'un "road movie" che, se da un lato, si rifà all'incedere lento de la "Trilogia della strada" (ma senza raggiungere la portata esistenzialista del primo Wenders), dall'altro se ne discosta per la sua struttura diegetica spezzata.
Della capacità comunicativa del giovane Jarmusch forse, oggi, non è rimasto pressocchè nulla.
bulldog  11/03/2010 10:52:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Son in attesa del tuo commento al film di Sorrentino..
ULTRAVIOLENCE78  11/03/2010 14:42:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Come vedi non commento più film da quel 26/11/2009. Non m'interessa più scrivere le solite 4 parole in croce per ogni pellicola che vedo, così come non m'interessa più il giochino pignolo dei voti. E poi l'area commenti è rigida, poiché non consente la modifica dei propri scritti (salvo il campo delle risposte), e io mi trovo in un "work in progress" mostruoso. Inoltre, se ho voglia di scrivere qualcosa, preferisco farlo per quei film che sento ideologicamente ed esistenzialmente più vicini a me o, al contrario, agli antipodi rispetto al mio modo di vedere la vita. Così come ho fatto per "Blood Simple" dei Coen.
Su "Le cons. dell'amore" che dire... una storia allucinante che più artefatta, pallosa e monocorde non si può.
bulldog  11/03/2010 15:04:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Capito,peccato però.
Il giochino dei voti è divertente,il non poterli modificare anche secondo me è una caz.zata,lo feci notare.

Ho notato che sei 'work in progress'...ma ti preferivo prima! :-)..le analisi di Jade e Nemico Pubblico non le ho mica digerite.
Quoto invece su Blood Simple e Sorrentino.


bulldog  19/03/2010 15:16:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Davide devi svuotare la tua posta,non riesco a scriverti mi dice che sei full.