caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

KILL BILL - VOLUME 1 regia di Quentin Tarantino

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento doncorleone     9 / 10  22/01/2006 17:18:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Voglio premettere che Tarantino non mi ha mai affascinato, anzi avevo anche parecchie prevenzioni nei suoi riguardi e nel suo modo, tutto suo, di fare cinema. Tolto questo ho visto questo film ( ovvero prima parte di quella che io considero un'opera cinematografica unica ed unitaria, inscindibile) e devo dire che ne sono rimasto ammaliato. Da precisare che questo è veramente cinema che si nutre di cinema ( come chiosa giustamente il Mereghetti) ma nella sua , anche, autoreferenzialità è portentoso, la classe di Tarantino si vede anche per quelli che non sono stati mai suoi sostenitori accaniti, il suo stile sebbene si alimenti e attinga ai bacini più variegati rimane fortemente personale, inconfondibile. Certo è cinema quasi esclusivamente formale, dove la sostanza è ridotta all'osso, dove non ci sono insegnamenti morali , diversamente nella sua paradossale "immoralita" e nel suo intrattenimento quasi infantile rimane , senza equivoci, puro talento e genio narrativo. E' ovvio anche che i benpensanti storceranno il naso di fronte a tutte quelle braccia che partono, ai fiumi di sangue gratuitissimi, al cartone animato splatter; d'altronde un simile film lo si deve vedere ( per apprezzarlo) senza alcun pregiudizio e con un minimo di conoscienza, non solo del cinema citato, ma soprattutto del cinema di cui è autore Tarantino , della sua follia sincretica. Infatti anche a me, che non sono un amante del cinema splatter e dei b-movie s hanno fatto senso talvolta gli arti mozzati con grande facilità, gli schizzi parossistici e tutto l'iperbolicismo che permea il film, ciò però l'ho potuto rivalutare al cospetto del lavoro da grande maestro di Tarantino, sotto le lenti dell'omaggio e in un contesto dove regia , fotografia, scenografia e colonna sonora rasentano la perfezione stilistica. Lo stile, questo è il termine sotto il quale vedere e giudicare poi, un' opera del genere, stile che surclassa i contenuti e le morali facili facili a fronte di una confezione che si avvolge su se stessa ed incanta. Non che questa assenza di contenuti debba far pensare ad un cinema superficiale, grossolano piuttosto ad un cinema diverso, cinema avanspettacolo in accordo con la concezione leoniana del cinema, cinema dunque dove trova maggior spazio la spontaneità creativa del regista che così può dare sfogo ( anche in maniera sadica) alle sue pulsioni, invenzioni , idee.
Spero di essere stato abbastanza esauriente e chiaro perchè mi premeva porre l'accento su alcune questioni spesso fonti di fraintendimento.
Ora aspetto con ansia di guardare il secondo volume , fiducioso che potrà essere ( visto la premessa di un vero proprio lungo omaggio a Leone, regista che adoro e alla conformazione più distesa del film, con più dialoghi e meno azione splatter) ancora migliore, in modo da riguardare tutta l'opera tarantiniana nella sua complessità e assolutezza.
Capolavoro da cinefili e per cinefili.