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QUINTET regia di Robert Altman

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Beefheart     5½ / 10  08/12/2007 10:40:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un tentativo mal risucito di esprimere il degenero dell'umanità auto-distruttrice attraverso un thriller fanta-apocalittico fumoso, senza mordente e poco avvincente. Abbastanza originale l'idea del "gioco di morte" (soprattutto all'epoca in cui uscì questo film), che generalmente funziona bene nel tracciare il livello di degrado morale, psicologico e sociale delle persone che vi prendono parte con inconcepibile leggerezza e di coloro che ne accettano la brutalità. In questo caso però le emozioni scarseggiano e se non fosse per la lentezza di alcuni passaggi il tutto scorrerebbe via senza lasciare traccia, nonostante la presenza di alcune scene a forte impatto. Lo scenario del contesto urbano stravolto dalla glaciazione planetaria è reso discretamente bene dalle scenografie che, a quanto pare, sono frutto del recupero degli allestimenti dell'esposizione di Montreal del 1967. Se l'atmosfera ed i personaggi risultano pesantemente cupi e cinerei è senza dubbio grazie, oltre alla discreta interpretazione del cast ed all'esperta mano del regista, anche alla fotografia: opprimente e parca di luminosità anche negli esterni, dove neve, ghiaccio e cielo fanno tutt'uno in un monotono bianco-grigiastro. Curiosa la scelta di vestire i personaggi in costumi cinquecenteschi. Del nutrito cast quello che mi convince di meno è Vittorio Gassman nella parte di Saint Christopher, il contendente numero uno alla vittoria del Quintet; mentre gli altri, tutto sommato, non se la cavano male. In definitiva direi che questo film non è da buttare ma rimane troppo pretenzioso e lontano dalla migliore espressione del regista.