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IL GRANDE RACKET regia di Enzo G. Castellari

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7½ / 10  03/01/2012 15:55:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Il grande racket" è ritenuto dai patiti del poliziottesco un vero cult che rappresenta (per chi scrive) l'apogeo professionale di Enzo G. Castellari.
Una pellicola sadica e tesa non priva di uno sfumato humor,con la figura,decisamente in voga in quegli anni, del commissario pronto a sporcarsi le mani pur di far trionfare la giustizia.Cosa che colloca la pellicola in un ambito ideologico sicuramente discutibile,tanto che la critica dell'epoca ci andò giù pesante tacciando di fascismo il regista romano,attaccato in particolar modo da Morando Morandini sulle pagine de "Il Giorno".
A mio parere il lavoro di Castellari è intenzionalmente provocatore, per cui da non prendersi troppo sul serio.E' vero che alla violenza si risponde con la stessa moneta e il protagonista fa fronte all'immobilismo delle autorità reclutando un gruppo variegato tra criminali e disperati vendicatori.Il tutto per liberare da una delinquenza senza alcuna morale degli onesti cittadini taglieggiati con estrema crudeltà.
Poi alcune scene sono senza dubbio intrise di un'aggressività dura da digerire,al tempo stesso però le vicende traggono spesso linfa da inverosimiglianze e esagerazioni,senza contare le concessioni a personaggi leggeri,dalla battuta facile,irreprensibili stratagemmi per ammorbidire la visione d'insieme.
La narrazione non coinvolge in modo uniforme ma il regista mostra di saper dar vita ad uno spettacolo adrenalinico che fa il verso,senza sfigurare,al cinema di genere americano.La scena del ribaltamento dell'auto con la mdp posta all'interno dell'abitacolo è un colpo di genio,mentre il pirotecnico finale con sparatorie ed esplosioni a pioggia delizierà il gusto più tamarro di ogni afiçionados del filone.
Cast in grande spolvero,con Palmer,Guerrini e Onorato mattatori,anche se ad impressionare maggiormente è un Fabio Testi incontenibile.