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IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI regia di Jonathan Demme

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jimdellacanapa     10 / 10  27/12/2013 14:05:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Lui è: UN MOSTRO !
Slam
(come una porta che ci viene chiusa in faccia,ma qui al contrario si spalanca al confine di un mondo perverso, malato ,sembra un labirinto,i pensieri si accavallano,le pure aumentano a dismisura e l'inconscio rischia di prevalere sulle nostre coscienze, starà a noi trovare la strada,altrimenti l'inferno ci inghiottirà )



Il thriller più premiato e famoso degli ultimi decenni inizia a mettere subito le cose in chiaro, la sequenza d'apertura è da manuale del cinema ,musica fotografia e ovviamente regia provocano nello lo spettatore un' inquietudine che non lo lascerà per tutta la pellicola.

Dopo una breve sequenza introduttiva ci si ritrova in un manicomio criminale ( potrebbe essere Arkam qui Joker andrebbe a nozze…) dove vediamo una giovane recluta del FBI che minuta e spaurita avanza verso l'appuntamento che il destino le ha riservato,ad attenderla c'è un famoso criminale nonchè stimato psichiatra, aveva solo un piccolissimo difetto, ammazzava e mangiava le sue vittime,in parole povere un cannibale, la domanda che subito ci si pone è:mangerà anche lei ?
A fine pellicola avremo la risposta.

Demme gioca con lo spettatore ingannandolo di continuo facendogli credere di essere al sicuro ma appena può lo tramortisce con pugni nello stomaco e sequenze ad alta tensione.
Il regista con quest'opera arriva a filmare il suo capolavoro,dopo niente sarà più lo stesso ,anche se nel proseguo farà altri cose pregevoli mai più arriverà a toccare il cielo come in questa occasione,chissà forse il successo e gli oscar conquistati hanno portato sfortuna e ne hanno involontariamente intaccato il genio,forse qualcosa a livello inconscio non ha più funzionato come prima,tant'è che nel proseguo della carriera si rimpiangeranno i bei tempi andati che malinconicamente riaffioreranno nei ricordi ogni qual volta si rivedrà questo film,peccato ,ma questo e i lavori precedenti del regista potranno sempre sollazzarci ogni volta che lo vorremo.

Personaggio basilare della storia e deus ex machina della vicenda è Hannibal Lecter,un nome che da qui in poi diverrà leggendario superando per sino un folle come Norman Bates entrando nell'immaginario collettivo tanto da rivaleggiare con Dracula in quanto a popolarità, questo grazie alla magnifica interpretazione di Anthony Hopkins che gigioneggiando come mai prima d'ora aveva fatto in carriera riesce a rendere affascinante un criminale psicopatico raggiungendo momenti addirittura poetici, con l'aggiunta poi di dialogare perfettamente con tutti gli altri interpreti ,facendo intravedere la soddisfazione di aver realizzato qualcosa di importante,in particolar modo efficace il feeling instaurato con Jodie Foster ,ammirevole il loro gioco di squadra,i due devono essersi divertiti come bambini alle prese con un nuovo giocattolo,questo è uno dei segreti della realizzazione e del successo di un'opera divenuta immortale meritandosi il culto che ne è seguito grazie a battute e dialoghi scintillanti,in seguito (forse) solo nelle opere di Tarantino si avranno gli stessi risultati dando così la possibilità allo spettatore di mandare a memoria intere parti delle sue opere.

Ma oltre a Hopkins vanno menzionati per bravura tutti gli altri,Foster e Glen hanno avuto elogi meritati da tutti gli addetti ai lavori e in seguito avranno altre chance per mettersi in mostra e consolidare la propria fama,solo uno nel corso della carriera non avrà la stesa fortuna,mi riferisco al buon Ted Levine, accomunato in questo ad una carriera in tono minore al Tom Noonan di Manhunter ,tutti e due curiosamente si ritroveranno in "Heat" senza mai avere l'opportunità di scambiarsi neppure una battuta,tutti e due alle prese con ruoli di serial killer "figliocci" di Hannibal Lecter se la cavano alla grande dando spessore a ruoli scomodi tanto che in seguito verranno etichettati e marchiati a fuoco da queste interpretazioni..
Dal canto suo il Hopkins rischiava di "mangiarsi " l'intero film grazie al grande spazio riservatogli, ma il Buffalo Byll di Levine è altrettanto inquietante, davvero meritevole di stare in un'ideale galleria degli orrori, sedendo accanto al tanto celebrato "maestro" inglese.

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