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DOGVILLE regia di Lars Von Trier

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Von_Kappell     10 / 10  08/01/2007 17:29:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un pugno allo stomaco.
Dopo 10 minuti ci si scorda della mancanza delle scenografie e ci si lascia trasportare dalle emozioni.
Il momento in cui i bastardi della città dei cani si rendono conto di essere più forti e mostrano la loro vera faccia è disarmante, viene voglia di prenderli per il collo e urlargli "ma non vedete che vi chiede una mano, ma perchè approfittarsene", non ho trovato eccessiva la vendetta e non mi è dispiaciuto per loro, mi è dispiaciuto per Grace perchè e lei che ha perso 2 volte: una nell'essersi fidata delle altre persone e un'altra nel riaccettare in pieno un ruolo che aveva rifiutato.
Grandi attori (tutti).
frine  10/01/2007 01:38:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Be', in un certo senso, nella prospettiva simbolica e visionaria del film, Grace non è né perdente né vincente: è un 'angelo sterminatore', destinato a punire i malvagi non appena la sua vera identità viene rivelata. Il fatto che Grace sia la figlia di un boss è in fondo pretestuoso, anche se il dialogo fra lei e il padre è tutt'altro che privo di interesse.
Se si prescinde dagli aspetti occasionali ed accessori (la mala, la polizia), Grace resta una figura simbolica, avulsa dal tempo e dallo spazio. Potrebbe essere interpretata in molti modi: una vittima sacrificale ma anche un demone tentatore, una creatura innocente e indifesa ma anche una dea imparziale e spietata. Il 'male' resta comunque a carico degli abitanti di Dogville, e la meritata punizione non è un delitto della mala, è solo giustizia.