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DOGVILLE regia di Lars Von Trier

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david briar     8½ / 10  05/04/2014 22:29:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Complesso e stratificato,Dogville forse è il film più difficile da valutare di fronte al quale mi sia mai trovato,con cui non riuscivo a farmi le idee chiare viste le molteplici emozioni contrastanti.Fortunatamente,riflettendoci bene son riuscito a formulare un giudizio soddisfacente su un'opera così controversa.

Innanzi tutto,anche se non mi fosse piaciuto,sarebbe stato impossibile negare il talento di Von Trier,evidente per tutta la durata senza mai scivolare in un presuntuoso esercizio delle proprie doti.Il danese,fin dall'incipit,sceglie una strada stilistica precisa e piuttosto rischiosa e da li non si discosta mai,anche nei momenti in cui poteva farlo.Le spoglie scenografie sono efficacissime a rappresentare un microcosmo di persone semplici e comuni,in una città che non esiste e potrebbe essere qualunque luogo.In un efficace fusione fra letteratura,teatro e cinema si assiste a una rappresentazione della società e della sua meschinità che diventa sempre più disturbante col procedere della vicenda,mostrando la paura del diverso e la sua forzata e parziale accettazione,troppo facilmente intaccabile per l'insicurezza e l'egoismo insiti nell'animo umano.La gentilezza e la purezza sono doti rarissime che col tempo portano solo sofferenze,fra sfruttamenti e maltrattamenti disdicevoli.Queste qualità positive vanno perse,sono fuori posto in un mondo così crudele,e deleterie per una sopravvivenza felice.

Nell'espressione di un pessimismo cosmico quasi senza speranza(non del tutto comunque,se si osserva bene il finale) Von Trier forse esagera cercando di provocare a tutti i costi,come nello sviluppo del personaggio di Bettany,che appare troppo facile e immediato,ma colpisce a fondo emozionando a più riprese,con diverse scene memorabili(su tutte la tentata fuga della protagonista nel camion,sembra un quadro in movimento)in cui il film assume le fattezze del capolavoro,pur non essendolo nel suo complesso per qualche difettuccio, come la durata eccessiva che a volte pesa,seppur riesca ad essere abbastanza coinvolgente nonostante un set così asettico.

Il cast è ottimo con facce assolutamente perfette per questi personaggi.Nicole Kidman era all'apice della sua bravura,è molto naturale e credibile ,soprattutto nei momenti di sofferenza.Non è la sua miglior prova,ma rimane degna di elogi.
Fra gli altri,Bettany è molto bravo nel personaggio meno riuscito,Skasgard è credibilissimo e un volto iconico come quello di James Caan viene usato in maniera affascinante e interessante.

"Dogville" è un'opera dalla complessità e intensità notevole,una sorta di favola su una piccola comunità e in questo è accostabile a un altro film stupendo come "The village".
Il finale è da pelle d'oca e di personale interpretazione per lo spettatore,come ci suggerisce la voce off.Con una pellicola così difficile,è facile dividere il pubblico,ma è impossibile che lasci indifferenti.In tempi di tale appiattimento cinematografico,è bello vedere come un autore possa suscitare tante discussioni,con riflessioni ed emozioni così diverse.Piaccia o no,"Dogville" è uno dei prodotti che fa capire che il cinema nel nuovo millenio non è morto,e questo è un merito oggettivo e importantissimo,al di là dei gusti di ognuno di noi..