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IL FANTASMA regia di Joćo Pedro Rodrigues

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     8 / 10  09/01/2007 22:19:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Volete sapere perchè esiste un cinema gay? Per suscitare sdegno e ripugnanza nei giurati di un festival o nei critici allocchi capaci di dire "film del genere fanno male alla causa degli omosessuali" perchè. udite udite, si vede una fellatio in bella vista.
In realtà la provocazione di Rodrigues, pur imperfetta, non è così pretestuosamente scandalosa come si vuole far credere.
E non è nemmeno un film gay, se si vuole ad ogni costo affibbiare un'etichetta a un genere che di per sè non dovrebbe manco esistere.
Film-scandalo della mostra di Venezia 2000, "O fantasma" è potenzialmente un vero capolavoro. Dico "potenzialmente" perchè non sempre le (migliori) intenzioni sono dettate da un'altrettanto efficace resa artistica.
Perchè alla fine il film rischia di perdersi in se stesso, di diventare troppo lobotomico nel suo tortuoso tragitto, e di scivolare nel gratuitismo grottesco.

Eppure basterebbe da sola la Lisbona notturna e ombrosa, logora ed equivoca come mai si è visto in un film, a dare a "o fantasma" la celebrità underground di un vero e proprio Cult.

Si rassicurino i movimenti gay: qui non c'è nulla che faccia incetta di soap-opera e bei giovanotti come nel tanto decantato "che mi dici di willy?"

E si vergognino le masse "normali": questo è un film ben diverso dal solito clichè sull'inclinazione sessuale.

"O fantasma" è una sorta di noir estremo, che affronta il tema dell'abuso del proprio corpo e dell'ossessione feticista verso l'oggetto/soggetto del desiderio, Un film "disturbante", irritante e geniale, che dà vita attraverso la degenerazione del rito sessuale (forma di sottomissione e possesso, mai di piacere) all'emblematica forma Bunuelliana dell'Uomo di oggi davanti al proprio destino di dipendenza e ossessione. ù
Gli eccessi del protagonista, Sergio, diventano il black out mentale di qualsiasi altro individuo: prigionia dell'uniforme (curiosa la metafora dello spazzino-rifiuto), passione carnale che annaspa nel buio, l'odore dei rifiuti, il bondage, il rumore assordante del camion della spazzatura.

Metafora forse confusa ma illuminante sull'umanità che non accetta di diventare rifiuto di se stesso, forse troppo simbolico, forse eccessivamente prolisso, ma vitale come pochi nel suo impudico coraggio.

Il cinema ha bisogno di film come questo, per quanto la provocazione annunciata (fobie censorie da "ultimo tango" del 2000) sia soprattutto mentale, e non (solo) visionaria