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TOTO' CONTRO MACISTE regia di Fernando Cerchio

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Giordano Biagio     8 / 10  29/05/2007 11:31:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Totò nei suoi ultimi anni di vita aveva in cantiere numerosi progetti cinematografici, non solo comici. Questi impegni non è riuscito a svolgerli, a realizzarli, per ragioni di salute (problemi alla vista, 60 sigarette al giorno, etc.) e di incomprensione con alcuni produttori.

Per cui forse l'unico film in cui ha espresso gran parte delle sue capacità di attore è stato "Uccellacci e uccellini" di Pasolini.

I produttori volevano andare sul sicuro investendo solo sulla parte più commerciabile del suo talento.

Ed ecco quindi "Totò contro Maciste", un film che analizzato con parametri critici classici o moderni non avrebbe niente di razionalmente comprensibile,

La parodia è fragile, troppo grossolana, insignificante rispetto alla realtà che vuole in qualche modo rappresentare, manca un rapporto vero con la vita storica che si vuol distorcere a fini comici per cui non si entra nei paradossi dei personaggi storici: lo studio dei quali presupporrebbe un impegno profondo e faticoso delle contraddizioni e limiti che li animavano, compreso il contesto storico in cui si muovevano.

Eppure Totò stravince di nuovo, facendosi beffa di tutto il già conosciuto cinematografico, grazie ai misteri del suo carisma espressivo, in virtù di uno sguardo assurdo e surreale, mimico, animato da un oggetto invisibile che si muove solo nell'oscurità della sua mente.

Il racconto attrae in modo irresistibile senza che nessun critico sappia dire perché... Totò è ancora vivo, con tutti i suoi misteri artistici, e forse lo sarà per sempre.

Totò obbliga a ripensare sui concetti di bravo e dotato riferiti a un attore, riapre le porte all'indefinibilità dei rapporti umani e artistici, quindi ai misteri dell'infinito... cinematografico.

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