CHE FINE HA FATTO TOTO’ BABY? regia di Ottavio Alessi

domeXna79     7 / 10  07/03/2007 18:25:20 » Rispondi
Film con un anziano Totò che ricopre un ruolo “particolare”.
La narrazione rivisita in maniera parodistica il classico thriller “Che fina ha fatto Baby Jane?” dandone ovviamente una costruzione più leggera e dissacrante, fatto di trovate decisamente sopra le righe e sorretto da una sceneggiatura apparsa spesso piatta e scricchiolante ..qui vediamo un Totò cinico, sadico, cattivo, certamente in un ruolo inusuale, che si riverbera poi in molte delle scene presenti nella pellicola, dove si prova a combinare uno stile quasi “horror” con la più classica “commedia” ..infatti proprio la sequenza di omicidi (che si evidenzia soprattutto nella seconda parte del racconto), dopo la famosa mangiata della maggiorana (marijuana), rappresenta la connotazione più particolare rispetto ai classici film dell’attore partenopeo.
Il prodotto in se gioca sull’accoppiata di protagonisti, che vedono (nella prima parte) Totò Baby infliggere ogni sorta di angherie al povero fratello minore (interpretato dal grande Pietro De Vico) incapace di portare a termine con successo qualsivoglia furto (alla stazione, alla posta) ..la seconda (dopo il furto delle valigie), quasi interamente ambientata nella villa del facoltoso Micha, verranno consumati tutti i macabri delitti (la ragazza disciolta nell’acido, quella strangolata e i cadaveri murati) e dove esplode la follia omicida del nostro protagonista ..ogni tanto si mantengono delle piccole finestre che ci mostrano il commissario di polizia e la sua ricerca del pericoloso Totò Baby.. ..le trovate davvero divertenti sono poche, ma la grande verve del principe della risata rende godibile anche questa piccola commedia.
Buona l’accoppiata Totò-De Vico, che duetta in maniera assolutamente disinvolta, avendo potuto, già in altre pellicole, piacevolmente collaborare ..non male la regia di Ottavio Alessi, anche se pare che in realtà la pellicola venne girata da Paolo Heusch.
Film in chiave parodistica non del tutto riuscito, ma che ha nell’interpretazione di Totò il suo maggior pregio..