Vlad Utosh 9½ / 10 29/10/2014 18:30:36 » Rispondi Il capitano Robbins, réo di aver ucciso un suo superiore, viene rinchiuso in un carcere di massima sicurezza; e solo l'inizio. . . gli screzi con il direttore lo fanno finire ad Absolom, isola/esperimento dove finiscono i criminali più pericolosi destinati alla completa caduta nella dimenticanza. Come per l'utente precedente, questo "Fuga da Absolom" appartiene alla categoria di quei film che riguardo sempre volentieri(ed ogni volta ne rimango pienamente soddisfatto), questo è forse il maggior complimento che posso fare a una pellicola. A questa categoria, tanto per fare un esempio, appartengono titoli come "Ritorno al futuro" "L'armata delle tenebre" "Aliens" Ecc . Ray Liotta da vita a un eroe dall'animo macchiato da un crimine immane
l'uccisione di centinaia di civili obbedendo a un ordine diretto del suo superiore, il grave incidente viene poi insabbiato
che cerca la sua redenzione tentando di far emergere la verità; ma i poteri forti, che fino ad un attimo prima gli avevano dato l'insigne al valore tramite una medaglia, se contrastati sono sempre pronti a rilanciare. Oltre al protagonista, diversi personaggi sono ben caratterizzati ed è difficile non affezionarsi; un esempio è "il padre"(interpretato da Lance Henriksen) un chirurgo dall'oscuro passato, e dalla massima pronta, fondatore degli "interni", un gruppo di persone ben organizzate in perenne conflitto con i feroci "esterni". Molto interessante anche il ruolo di Dysart, che per certi versi può ricordare "Doc". Stuart Wilson da vita a un villain-ruolo da spartire con Michale Lerner- di tutto rispetto e carico di macabra ironia. La location(Queensland, Australia) è molto affascinante e le scenografie sono superbe; il fortino, le varie abitazioni degli "interni", suppellettili e attrezzature sono tutte state create da maestri artigiani(in maggioranza del luogo)con materiali in loco. Perfino il mulino e l'orologio azionato dall'acqua nel capanno di Dysart è funzionante realmente. Le scene di azione sono numerose e tutte ben realizzate -in particolare la grande battaglia- ma sapientemente alternate da brevi e piacevoli momenti riflessivi che perlopiù hanno matrice dal padre o dalla palese critica di fondo alla società. Magari "Fuga da Absolom" non è molto originale e pesca spunti qua e là, ma rimane un film che sa intrattenere a dovere e infondere il buon umore.