Ciaby 9½ / 10 07/05/2009 21:00:27 » Rispondi Jan Svankmajer è il regista della vita: dona anima ad oggetti inanimati e trasmette su cellulosa le proprie deliranti visioni. Inutile dire che il suo operato è un sospiro di sorpresa dietro l'altro e che ogni suo film è un piccolo gioiello.
"Alice" è un'interpretazione macabra e inquietante della fiaba di Lewis Carrol con un'unica (e qui la vera invezione) attrice in carne ed ossa: la bravissima Krystina dal cognome impronunciabile che incarna la personalità di Alice con incredibile ingenuità e tenerezza, ma anche con cinismo e grotteschi voltafaccia.
Il mondo delle meraviglie è un condominio abbandonato di cassetti, porte che scorrono, porticine. I suoi ambitanti sono imbalsamati o burattini. L'unica vivente è quindi Alice, che si tramuta in bambola per cinque minuti di film.
Un'opera lynchiana e struggente, in vera antitesi contro mezzo cinema americano. Evviva il surrealismo ceco che non è mai morto!
Oscuro, vitale, straziante. E con un tocco di quell'infanzia che fu.