kowalsky 7½ / 10 23/01/2007 01:50:56 » Rispondi Lattuada cattura dignitosamente lo spirito del Verga addattando il romanzo in una fotografia cupa, nella fosca luce di un b/n che diventa cromatismo di bianco (bene) e nero (male?). La splendida e misconosciuta Kerima diventa così immagine di seduzione e "peccato" decisamente audace per i tempi (e in antitesi con l'apparente conformismo/moralismo di Verga). Dal canto suo, la sensualissima svedese May Britt, solitamente assurta alla cronaca per il suo glamour, ne viene letteralmente "privata", diventando soggetto nazional-popolare (d'importazione pero') e simbolo di "purezza contadina". Prestante e credibile come sempre il giovane Manni.
Ed è certo che (v. spoiler) è per colpa di questo film che la vista del fuoco mi ha spaventato per anni
L'implosione del fuoco. Le fiamme che bruciano, un rogo che assomiglia all'inferno. La donna odiata viene rimpianta, scorrono le prime lacrime. Ho visto questa scena finale da bambino, e ne ero terrorizzato. Non so cosa mi colpì, se mi spaventava il fuoco, o il fatto che nessuno riuscisse a salvare la donna dal suo suicidio.