JOKER1926 6½ / 10 08/03/2018 01:28:37 » Rispondi Come ogni cineasta che si rispetti, anche lo stesso Clint Eastwood, nella sua lunga e fortunata carriera si è prestato ai film sulla guerra. I film di questo filone hanno dei vantaggi e degli svantaggi. Insomma il tema della guerra appassiona gli amanti ma allontana un'altra tipologia di spettatore. Il genere guerra non può non consumarsi nel nome di canovacci abbastanza simili; la guerra è storia e la storia è palese. Persino le emozioni e i sentimenti dei soldati della storia contemporanea perdono il concetto di inedito. Il novecento è chiaro a tutti, in tutte le sue svariate sfumature.
Clint Eastwood con "Lettere da iwo jima" prova a presentare il tema in maniera diversa, dal punto di vista nipponico. E' già qualcosa , ma non è abbastanza. Nel film del 2006 notiamo, logicamente, una grande bravura nella confezione tecnica. La freddissima fotografia è un punto importante, le prove attoriali, drammatiche e sentite, sono un ulteriore tassello positivo. Acclamati tutti i tecnicismi, ci imbattiamo con un contenuto prevedibile e monotono. In queste produzioni, dopotutto, non aiuta nemmeno l'elefantiaca durata. I 140 minuti di proiezione sono troppi, l'interesse cala in modo matematico.
"Lettere da iwo jima" è un film che svolge il compitino, non offre nulla di nuovo, ma allo stesso tempo risulta esser coerente e compatto nella sua messa in scena.