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LETTERE DA IWO JIMA regia di Clint Eastwood

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BlueBlaster     7 / 10  03/02/2015 02:10:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'ho visto una settimana dopo il "gemello" FLAGS OF OUR FATHERS ma credo sarebbe stato meglio vederlo prima in quanto qui si vede l'isola anche prima degli attacchi americani.
A livello tecnico vale lo stesso discorso fatto con l'altro film...sempre ottima la regia, scenografie e la fotografia (qui ancora più fredda e grigiastra), le scene belliche sono un pò meno ed anche meno efficaci ma comunque sempre validissime.
La drammaticità qui è preponderante, la narrazione abbastanza lenta ma almeno più lineare rispetto all'altro film che si ingarbugliava in andirivieni temporali.
La prima parte (circa 45 minuti) mi aveva un poco annoiato non tanto perché di presentazione ma proprio per il ritmo lento, poi il film prende sempre più punti e mi ha incollato allo schermo nonostante la lunga durata.
Recitazione anche in questo caso non proprio straordinaria tranne che per il carisma di Ken Watanabe mentre il giovane protagonista ho faticato a farmelo piacere anche se nel finale prende molti punti. Proprio il finale l'ho trovato straordinario ed emozionante

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La pellicola racconta veramente bene i sentimenti del popolo giapponese sia che siano freddi e legatissimi all'onore sia che siano più aperti verso la "comunicazione" e legati alla voglia di vivere...chi si suicida per la propria patria ed il proprio onore e chi tenta disperatamente di arrendersi per poter tornare alle proprie famiglie.

Clint ci mostra chiaramente come l'esercito giapponese non avesse la minima speranza perché in netta inferiorità numerica e di mezzi ma come questi uomini abbiano lottato con tutte le forze sino alla morte. Ci mostra come il Giappone già prima dell'attacco avesse perso la guerra avendo l'armata ridotta ai minimi termini, scarsità di cibo ed acqua e molti problemi interni di dissenso e male organizzazione.
Un film con forti critiche alla guerra ma anche agli stessi alti vertici dell'esercito giapponese che avrebbe dovuto ben prima mettere da parte l'onore e firmare una resa che avrebbe risparmiato centinaia di migliaia di vite da ambo le parti.
Un ottimo resoconto storico e sociale oltre che umano, l'altra faccia della medaglia raccontata pur sempre con spirito americano ma molto rispettoso verso L'UOMO.