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NOTTE SULLA CITTA' regia di Jean-Pierre Melville

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Crimson     6½ / 10  25/12/2007 20:46:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'ultimo di Melville è un film che si lascia vedere, nonostante tutto, ma non è all'altezza del genio e della fama del regista.
Privo di grossi sussulti benchè la parte finale sia piuttosto avvincente, è di una lentezza esasperante e non funzionale alla storia nella parte centrale (la meno riuscita) sul treno.
Delon ricopre un ruolo differente rispetto alle altre collaborazioni col regista. Troppo ingessato nella parte da commissario, lontano dalla magnificenza del 'samourai' e persino dal 'rapinatore introverso' del penultimo 'i senza nome'. La Deneuve, poi, è imbarazzante. Crenna l'unico in parte, ma non basta.
Eppure funzionano l'atmosfera e la sequenza finale: troppo poco però in un film senza grosse idee, in cui permane il senso di forte fatalità (almeno quella!) tanto cara ad uno dei più grandi cineasti francesi di sempre.
Invia una mail all'autore del commento anthonyf  22/05/2012 19:56:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao. Personalmente, da straordinario appassionato del cinema di Jean-Pierre Melville quale sono, posso comprendere il tuo parere... non sei il primo che sento reclamare la non-completa riuscita di questo "Un flic"... Io in ogni caso lo trovo magnifico... lucido nella sua perfezione e confezione (scena del treno completa... che trovo molto riuscita, sebbene si siano utilizzati in essa solo dei modellini). Deneuve imbarazzante, non lo condivido, ma lo rispetto... può non esserti piaciuta, ma io la trovo in parte... innanzitutto seducente e poi molto brava nel ruolo della femme-fatale.
Ammesso che Delon sia sottotono e che la Deneuve non ti sia piaciuta: come fai a dire che Crenna è l'unico in parte???
Sono d'accordo sulla completezza dell'interpretazione di Crenna... lui è immenso nei panni di Simon, col borsalino sugli occhi e l'impermeabile logoro... ma non dimentichiamoci della partecipazione di Riccardo Cucciolla, semplicemente fenomenale nei panni dell'impiegato Paul... Dai, poi, Il cameo di Desailly sublime...

Crimson  22/05/2012 21:45:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si grandissimo quando fa la palombella su Zubizarreta...indimenticabile. Straordinario Melville, hai ragione....mi sono lasciato un po' trascinare dalla recrudescenza della mia ignoranza in materia, essendomi Melville sconosciuto. A volte pensavo fosse quello di Moby Dick, poi mi hanno spiegato che è un crande regista! Lo rivedrò sicuramente, anche se ancora oggi ripensando all'analisi antropoligica del film mi sbaglierò ma...era la fine del mondo. Guarda credo che il problema sia nell'artificio del montaggio analogico. Già nello sciacallo quando Belmondo si ricrede sul punto di morte del vecchio m'ero accorto che qualcosa non andava nella vicissitudine dell'antagonista, così strutturale. E' etereo quanto il paradigma del film con Claude Brasseur di tre anni prima. Senza dimenticare l'importantissimo dettaglio dell'ispettore che accartoccia il foglietto alla fine di 'Tutte le ore feriscono...l'ultima uccide', ribattezzato vergognosamente 'Tutte le ore finiscono', credo fosse stata quella critica italiana meneghina di cui ora non ricordo il nome, che finì persino col dilatare la spazialità di 'il circolo rouge', definendolo "capolavoro buddista" dando del garzone del macellaio a Alain Delon. Beh che dire di Alain, qui era un periodo di crisi esistenziale, e si nota che il botteghino cominciava a provarlo più nel fisico che nella mente. Grandiosa, direi, la Deneuve. La sua straordinaria sequenza della maglietta alzata a mostrare le sue graziose mele ne 'la mia droga si chiama julie' come Barnard o Barrad forse definì "giuliva" nel vero senso estetico del termine....ma tornando al film eeeeeh ma come non dimenticare il grandissimo singulto, forse estremo, di uno straordinario caratterista quale era ai tempi Jose Fango, uno dei mitici, seppure diseguale, di "fondamenta d'onore", il film del '57 o '58 credo, ora vado a memoria, del grande Raoul Walsh che a quei tempi rasentava il duro da paura. Tornando....a Crenna. Che dire, come dici è sublime, antomagnifisiotico persino quando un incallito John Rambo, undici anni più tardi, lo segna non tanto fisicamente quanto moralmente spuntando nella boscaglia improvvisamente, e gli intima che avrebbe ucciso anche lui, che in città era lui la legge, mentre là era lui...le parole che Ortega, poraccio, non gli aveva mai potuto confidare. MA lo ricordo soprattutto ne 'Il ventre dell'architottolo' di Mark Greenway detto 'Barney', prima nei Benediction poi....beh poi nei Napalm Death già da 'Harmony Corruption' del 1990. L'ho sempre trovata una solida release death-metal ma ritengo altresì che la vetta sia nell'impermeabile di Lee Dorrian in 'From enslavement to obliteration'....eeeh quando Crenna alla fine del ventre dell'architetto non ce la fa più con i mal di stomaco e si lancia nel vuoto credo che sia una sequenza da antologia che persino il nostro Max Infascelli gli invidia, da capogiro ma forse tu intendevi il quadrangolo angolare di Borsalino e Co., mitico rifacimento di 'Verdicto', un Cult noir con Michel Piccoli e credo Vincent Cassel con il padre in costume da bagno nella scena dell'omicidio nella sauna, un po' l'anticipazione ei tempi del Mortensen di cronenberghiana memoria, dove dà grande sfoggio l'allora caratterista sottovalutatissimo Jean-Paul Fresno, sottovalutatissimo.
Invia una mail all'autore del commento anthonyf  27/05/2012 08:03:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Oddio... perdonami ma anche rileggendo la tua risposta al commento, ci ho capito poco... che c'entra la palombella calcistica milanese col film di Melville suddetto, ossia con "Notte sulla Città" ?? Questa la vorrei tanto sapere.
Poi, sì... per carità, capisco le tue ragioni (tu stesso hai ammesso dell'ignoranza in materia)... Comunque, senza offesa, il film rivalutalo perché è indimenticabile, con l'espressività di Crenna e Cucciolla, il fascino di una Deneuve da mozzare il fiato e l'ingessatura, di un troppo antipatico, Delon (in questo film--- Ti dico apertamente che tifavo per Crenna... dai, uno che si cala su un treno in marcia, ruba la valigia ad un corriera di droga, lo stende con un pugno, si cambia e risale sull'elicottero... E' UN MITO)
Vediti comunque pure "Frank Costello!", "I Senza Nome", "Bob il giocatore" e "Lo Spione" che sono stupedi...
Ciao
Crimson  27/05/2012 12:48:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ah quindi Desailly non è Marcel, forse intendevi qualcun altro! Grazzie dei tuoi preziosissimi consigli, tu si che ne conosci a pacchi di cinema! ce ne fossero di interventi così risolutivi come iltuo, che aiutano gli altri a capire meglio il cinema! e scusa ancora l'ignoranza in materia!
Invia una mail all'autore del commento anthonyf  27/05/2012 16:37:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Figurati... ma Desailly che c'entra?