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ARANCIA MECCANICA regia di Stanley Kubrick

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Tumassa84     10 / 10  12/11/2006 01:06:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Perfetto. Il mio film preferito.
kubrickforever  05/12/2006 19:31:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
IDEM
Tumassa84  17/11/2010 18:39:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Facendo un commento un po' più articolato, posso dire che ogni inquadratura è semplicemente stupenda, a partire da quella iniziale sull'occhio di Alex per poi allargare sul Korova Milk Bar. Alex che probabilmente è uno dei personaggi più complicati, affascinanti, controversi; e che intrattengono uno dei rapporti più ambigui e morbosi con lo spettatore dell'intera storia del cinema. Il genio di Kubrick, purtroppo, era avanti almeno 20/30 anni rispetto i tempi, e quando ha fatto uscire il suo film, esso è stato completamente travisato; sia dal pubblico normale che, schifato, non ne reggeva la visione; sia dai fan del film che ne ammiravano esclusivamente la violenza. Tanto che in Inghilterra si è avuto in quegli anni una serie di casi di emulazione di gente che stuprava e picchiava vestita da drugo o cantando "Singing in the Rain", al punto che Kubrick, minacciato anche personalmente, si vide costretto a dover ritirare la pellicola dal suolo britannico (ed è rimasta bandita per circa 25 anni). Invece, la violenza non è il tema principale, né uno marginale della pellicola. Essa è infatti incentrata sulla dualità della natura umana, combattuta tra il bene e il male, il basso e l'elevato, l'istinto e la ragione; e il rapporto tra questo individuo e la società moderna. Molti elementi del film richiamano questa dualità: un bellissimo teatro barocco diventa la scena di uno stupro di massa, un serpente penetra idealmente il quadro di una donna nuda sotto a dei cristi sanguinanti, il latte mischiato alla mescalina geniale nella sua simbolicità, lo stesso Alex dedito tanto all'ultra-violenza quanto alla musica classica, o che fantastica su scene di sesso e violenza leggendo la Bibbia. Tale ambiguità, poi, va a riflettersi anche nello spettatore, che non può far a meno di subire il fascino di Alex e di compatirlo poi nella seconda parte, nonostante i crimini di cui si macchia. Per quanto riguarda il rapporto tra individuo e società, poi, è evidente come Alex sia condannato alla solitudine più totale, perchè ogni persona che gli sta attorno è preoccupata solo del suo tornaconto personale: dai suoi genitori pronti a rimpiazzarlo non appena viene messo in carcere ai suoi drughi invidiosi e pieni di rancore, dagli esponenti del governo a quelli dell'opposizione entrambi decisi a sfruttare la sua storia per ricevere consensi. Quindi Alex diventa vittima due volte: la prima perchè condannato alla solitudine viene portato a scegliere il male, la seconda perchè la società, quindi la responsabile stessa della propensione al male di Alex, poi gli vuole togliere il libero arbitrio e obbligarlo a scegliere forzatamente il bene. Tecnicamente è inutile discutere: recitazione carismatica ed espressiva come sempre nei film di Kubrick, uso delle luci magistrale (due esempi su tutti la scena del pestaggio del barbone e quella in cui vengono mostrati i risultati della cura su Alex), fotografia divina, costumi azzeccatissimi, scenografia visionaria e al tempo stesso funzionale, colonna sonora leggendaria e sceneggiatura perfetta.