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L'UOMO CHE SAPEVA TROPPO regia di Alfred Hitchcock

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amterme63     7 / 10  13/02/2009 21:38:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La cosa più spontanea che viene ad un appassionato di Hitchcock è quella di confrontare questo film con quello del 1934. Si tratta di due film stilisticamente diversi e quindi è difficile fare un paragone.
Dal punto di vista tecnico, il film americano è sicuramente superiore. Hitchcock ha potuto disporre di mezzi moderni e molti più soldi e si è concesso il lusso di caratterizzare meglio i luoghi in cui il film è ambientato, cioè il Marocco e Londra. Le inquadrature sono più curate e studiate. Per quanto riguarda la suspence e il coinvolgimento dello spettatore, il film inglese è più veloce e sincopato, molto più scarno, mentre quello americano ha un ritmo più lento, si attarda in scene e descrizioni che spesso non hanno molto a che vedere con la storia e che fanno sembrare il film a volte una commedia di costume. Anche la colonna sonora (la famosissima “Che serà, serà”) si addice più ad una commedia che ad un thriller. L’amalgama fra generi diversi qui non è andata a buon fine secondo me.
Per quanto riguarda l’intreccio, il film inglese era forse più coinvolgente e credibile, visto che si faceva chiaro riferimento all’attualità politica con l’allusione alla Germania nazista. Nel film americano la cosa è molto più sfumata e meno coinvolgemente (mi sarei aspettato il riferimento ad agenti segreti comunisti e non a una ipotetica repubblica delle banane).
Nel film inglese i personaggi erano più sciolti, più vivaci, più terra-terra (erano degli sportivi, con lei che faceva tiro al piattello). Il film americano soffre troppo delle convenzioni e dello stereotipo familiare americano. Tante movenze, tanti dialoghi o scene sono quasi stucchevoli nella loro convenzionalità. Nel film inglese la donna e la bambina avevano una parte più attiva, qui invece sono più chiusi in dei cliché comportamentali. Il carattere del cattivo era più in rilievo e credibile nel film inglese (era interpretato da Peter Lorre).
James Stewart e Doris Day fanno il loro dovere ma non riescono a caratterizzare in maniera più approfondita e speciale i loro personaggi. Anche la scena chiave (quella dell’Albert Hall) non riesce a dovere stavolta. Certo, la mdp inquadra spesso i piatti – punto chiave della scena – ma nel frattempo ci dobbiamo sorbire inquadrature ripetute sull’orchestra, sul coro, sul pubblico, sui personaggi, in maniera che quasi ci si stufa e si desidera solo che il musicista batta al più presto quei benedetti piatti.
Insomma, stavolta Hitchcock riesce a malapena a risollevare con la sua arguzia, il suo humor, la sua tecnica, una vicenda trattata in maniera fin troppo convenzionale. Non è stata una buona annata quella del 1956 per Hitchcock.
antoniuccio  02/12/2011 13:35:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Rispetto assolutamente il tuo parere, mio caro amico, ma sono in totale disaccordo con esso. E' proprio vero che il punto di vista di chi guarda è talmente soggettivo da vedere esattamente due cose distinte nella medesima cosa... :-) bello però constatarlo!
amterme63  02/12/2011 13:56:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il mondo è interessante proprio per questo. Ciao Antonio!