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A SNAKE OF JUNE - UN SERPENTE DI GIUGNO regia di Shinya Tsukamoto

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quadruplo     8 / 10  08/12/2007 12:25:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A snake of June rappresenta il film della svolta per Tsukamoto.
Uno dei temi principali del regista nipponico è sempre stato quello della rinascita della persona tramite la mutazione corporea (vedi il metallo di Tetsuo, la mostruosità di Hiruko, la violenza autoinflitta di Tokyo Fist).
Tutti i suoi film presentavano questo attraverso una violenza molto esplicita, creando un cinema spesso "elitario" per la digeribilità delle sue opere.

Come primo capitolo del suo nuovo corso, Tsukamoto sceglie un film erotico, prendendo il titolo dall'aumento del desiderio sessuale che avviene durante il mese di Giugno, mese che dà inizio alla stazione delle pioggie in Giappone. E' proprio il blu intenso del cielo nelle giornate di pioggia, unito alla pelle bagnata, l'immagine che rimane impressa del film.

Tornando al discorso iniziale, Tsukamoto cambia in maniera radicale riducendo al minimo la violenza e la regia schizzofrenica dei precedenti lavori, mostrando inoltre come la rinascita interiore avvenga non più con la mutazione esterna del proprio corpo ma attraverso una liberazione degli istiniti sessuali (secondo le parole dello stesso regista, violenza e sesso rappresentano due modi diversi di mostrare la propria individualità spesso repressa dalla società odierna). Il corpo, invece di coprirsi di strati, si scopre, mostrando il proprio io (la svolta intimista di Tsukamoto continuerà anche nel successivo Vital).

Ad ogni modo, il regista in questione è sempre quello di capolavori estremi e come Tetsuo e Tokyo Fist, lecito quindi aspettarsi un film erotico non proprio canonico.

Il risultato finale del film è ottimo: il regista giapponese conferma di poter creare delle storie appassionanti non basate unicamente su una sperimentazione ermetica, non a caso quest'opera è stata apprezzata da un'audience maggiore rispetto ai lavori precedenti.
SIcuramente un'altra perla di un regista che non sbaglia un film.