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A SNAKE OF JUNE - UN SERPENTE DI GIUGNO regia di Shinya Tsukamoto

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Numenoreano     8 / 10  17/09/2012 16:15:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Rinko è una garbata ragazza che lavora in un consultorio telefonico per assistenza psichiatrica. Riesce nel lavoro a fare ciò che non gli riesce nell'intimo della sua ormai inaridita relazione matrimoniale: avere un contatto, aiutare qualcuno, sfogarsi. E' relegata in una prigione di autocompiacimento perché il suo compagno sfoga totalmente la sua repulsione sessuale nel suo invasamento demoniaco contro lo sporco, suo particolare autoerotismo. Tutto ciò finchè non incombe, a rompere gli equilibri, il voyeuristico Iguchi, a suo dire precedentemente aiutato telefonicamente da Rinko. Il quale non si da pace onde liberarla dalle sue inibizioni mentali e fisiche.


La stagione delle piogge giapponese (Giugno, dal titolo) è virata da Tsukamoto in blu, dal colore dell'acqua e delle ortensie. Essa è una prigione di solitudine e rassegnazione dalla quale si può guarire soltanto grazie ad un serpente (dal titolo), il cui cambiare pelle lo rende un simbolo di rinnovamento e rinascita. Rinnovamento che, essendo un rettile, arriva strisciando furtivamente come fa l'impertinente figura di Iguchi. E che pare possa avvenire solo con la piena presa di coscienza del proprio corpo, attraverso un "percorso didattico" verso il superamento dei propri limiti mentali e fisici.
In questo senso il serpente, a dispetto della connotazione negativa affibiatagli dalla tradizione cristiano/cattolica, arriva ad acquisire il miglior significato positivo in quanto allegoria di completezza, dall'immagine a cerchio del serpente che si morde la coda. La completezza a cui aspira una coppia di innamorati divisa dalla mancanza di contatto nel periodo in cui, solo dopo violente pioggie, finalmente sbocciano le ortensie.