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GUIDA PER RICONOSCERE I TUOI SANTI regia di Dito Montiel

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Benny Bonaffini     7 / 10  12/03/2007 17:07:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se assistere alla proiezione di un film significa immergersi in un sogno, staccandosi transitoriamente dalla realtà della nostra vita, vivendo la storia che ci viene proposta, allora questo film raggiunge l'obbiettivo. Richiama in ognuno di noi quelle esperienze adolescenziali che irrimediabilmente influenzano la nostra vita futura: il primo lavoretto, il contattto con la droga, la prima storia d'amore, le botte, le difficoltà con i genitori... il tutto contestualizzato in quel microcosmo spaziale che corrisponde ai limiti del quartiere, anzi di quei pochi isolati che scadiscono le tappe della età giovanile, quando per andare in un altro quartiere (dal Bronx a Coney Island) ci si organizza come se fosse un viaggio sulla Luna. Così come nella vita ognuno di noi, sin da giovane, ha già dentro se stesso il proprio destino, così il protagonista e tutti i suoi amici sono già da piccoli portatori di un destino che puntuale li attende. Come nella tradizione del Neorealismo italiano, le recitazioni dei ragazzi sono estramente naturali, mentre rasentano la perfezione estetica quelle di Palminteri e della Wiest. Un inizio più deciso ed un ritmo più costante risultano le carenze generate dalla difficoltà di un tentantivo di passaggio non banale dal romanzo al film da parte di Dito.