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300 regia di Zack Snyder

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Vegetable man     6 / 10  01/04/2007 20:40:58 » Rispondi
Indubbiamente un film che non ha senso al di fuori del grande schermo. 300 fa leva sopratutto sulla sua estetica imponente, diretta discendente della grafica del fumetto di Frank Miller. Del lavoro cartaceo sono riportati fedelmente dialoghi, situazioni, ma soprattutto immagini, movimenti e tensioni. Quello che c'è di più è, manco a dirlo, davvero inutile. La vicenda della moglie di Leonida a Sparta, che si intrecca con i 300 alle Termopili, è probabilmente stata inserita sia per allungare all'ora e mezza il film, sia per creare stacco rispetto alla battaglia. Proprio quando vuole diventare una pellicola "matura", 300 tradisce però la sua essenza di fumettone: succede così che questo corollario di intrighi a corte è totalmente fuori luoghi ed eccezionalmente piatto, privo di qualsiasi interesse per lo spettatore. I dialoghi sono di registro elevato; se questo ha un buon effetto durante la battaglia, ne ha uno pessimo, a dir poco comico, nel momento in cui si fa uso di sofisticate perifrasi ed arcaismi durante i momenti della vita quotidiana in città.
La parte puramente estatica e ludica è dunque, a parte la nota negativa della pezza aggiunta, più che soddisfacente. L'interpretazione del film invece non può che inquietare lo spettatore, soprattutto alla luce del quadro attuale della politica internazionale. Innanzitutto, sin dalle prime battute, traspare un messaggio molto più esplicito nel film rispetto al fumetto: le donne a Sparta hanno pari dinità agli uomini, mentre i Persiani (o meglio i musulmani?) sono eccezionalmente misogini. Nella realtà storica invece le donne grece, a maggior ragione a Sparta, erano tutt'altro che coinvolte nella vita politica. Figuriamoci se avevano pari diritti.
Questa nota può apparire quindi come una forzatura del regista; il che fa giungere il sospetto che di forzature ce ne siano altre, volte a disegnare un quadro più ampio di metafore. Chi sono gli arcadi, alleati fedeli ma un po' incapaci? E gli ateniesi, definiti effemminati e filosofi, possono essere identificati negli europei? Giocando a questo gioco, non è difficile arrivare a comprendere chi siano gli Spartani ed i Persiani.
Altra spia d'allarme: la critica alle divintà della grecia classica, agli efori, agli oracoli (che ricorda alla lontana la diatriba sulla morte degli oracoli nel medioplatonismo e nei Dialoghi delfici dei moralia di Plutarco), nonchè alle forme di divinizzazione dei Persiani. Forme di religiosità che nel film vengono identificate indistintamente come "pagane", quando in realtà al tempo la realtà dei fatti era molto più complessa ed articolata.
Quali sono invece i valori degli Spartani? L'onore, la patria, la FAMIGLIA (molto più nel film che nel fumetto), la legge, il sangue della battaglia.
Personalmente mi chiedo chi possa essersi gasato a vedere questo film, quando i discorsi di Leonida (trucidiamo tutti in nome della giustizia e della libertà) assomigliano a tante parole spese ogni volta che si fa una guerra in questa nostra realtà.
Do 6 a questo film: una media tra le mirabili visioni da fumettone e le inquietanti interpretazioni che possono sorgere nello spettatore (POSSONO, non devono).
Anakin  02/04/2007 10:17:20 » Rispondi
Il tuo è il miglior commento che ho letto finora. Concordo con te in diversi punti.
jodieposter  02/04/2007 09:58:54 » Rispondi
Non entro del merito della tua recensione, che condivido in parte ma della quale apprezzo la qualità.

Intendo solo rispondere alla tua domanda finale "Persoinalmente mi chiedo chi possa..." chiedendo a mia volta: è necessario che ogni pellicola debba avere una responsabilità morale? Il cinema di evasione? Neanche in un film che dichiaratamente è la trasposizione cinematografica di un fumetto (lavoro di fantasia che trae soltanto spunto dalla vicenda storica) è possibile essere politicamente scorretti? Perchè non ci si può abbandonare al fascino di un personaggio come Leonida anche se la sua morale o le sue azioni non sono pienamente condivisibili? Non credo ci sia bisogno di apprezzare l'etica spartana così com'è (il loro amore per i disabili ad esempio) per abbandonarsi al piacere di guardare al cinema queste splendide scene di battaglia e per ammirarne le scelte coreografiche e la suggestiva fotografia.

In conclusione non credo che nel tuo calcolo della media voto finale debbano avere lo stesso peso i parametri cinematografici e quello della POSSIBILE interpretazione da parte dello spettatore.
Vegetable man  02/04/2007 19:53:08 » Rispondi
Intendevo solo dire che non sono riuscito a gasarmi più di tanto, nonostante avessi letto commenti abbastanza entusiasti, proprio perchè mi veniva da pensare quanto fossero retoriche quelle parole. Certo, il cinema d'evasione: però se il cervello manda certi input, lo spettatore non può ingnorarli, proprio perchè di politicanti vari che lanciano declamazioni analoghe ne vediamo tutti i giorni ed il richiamo, anche inconscio, è piuttosto immediato.
marlamarlad  02/04/2007 11:12:44 » Rispondi
Sono d'accordo con te, jodie. Non è necessario condividere tutti i valori descritti nel film. Quello che mi ha colpito è la passione dei resistenti, la passione tra i due compagni Leonida e la sua regina.