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CENTOCHIODI regia di Ermanno Olmi

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     8½ / 10  30/03/2007 23:02:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In realtà esistono ancora i film in grado di far meditare e riflettere, e con questo rispondo a un lettore che ha scritto di "Stalker" , e se posso azzardare di dirlo ce ne sono piu' del passato, solo che la gente raramente va a vederli.
Il mio voto non è solo a un grandissimo autore del cinema italiano, ma al senso di questo film, che ha la forza di proporre un messaggio universale invitando chiunque a comprendere che la vera ragione della Vita sta in noi.
Credo che possa smuovere gli animi di quei vescovi e sacerdoti che dovrebbero farne proseliti per comprendere che non esiste ragione spirituale senza prima aver conosciuto la ragione e la Dimensione Umana della vita.
Con questi presupposti, lo splendido film di Olmi ambisce a un recupero etimologico e filosofico anche dei vangeli, facendoci riscoprire quanto l'essenza della metafora sia indispensabile anche per qualunque laico o ateo, colto a conoscere la Vita attraverso non la Parabola di C.r.i.s.t.o. ma nella dimensione individuale che la colloca.
E' probabile che all'inizio tutto sembrerà risibile, insolitamente grottesco: cosa significa quest'Olmi così farsesco, queste sequenze che sembrano riportare ai fasti di un fenomeno à la Dan Brown? E' questione di pochi minuti, e non abbiamo ancora metabolizzato il film.
Nella dimensione del protagonista ("La felicità del vivere è falsa... in una simile epoca, è forse la follia la soluzione della nostra esistenza?" ) viviamo le tappe ultraterrene che lo conducono al suo esilio, a tratti primordiale (come in Castaway cfr. Zemeckis) ma vicinissimo - è questa la novità - alla vita terrena ben piu' dell'eremo chiuso nei suoi pensieri in una realtà monastica.
I Cento chiodi del titolo trafiggono pagine di testi sacri e so benissimo quanto le parole "c'è piu' verità in una carezza che in tutte le pagine dei libri" possa suscitare perplessità in chi preferisce a volte - come me del resto - rifugiarsi nella lettura per scordare certe realtà quotidiane (lo stesso Olmi ha dichiarato "a cosa sono necessari i libri? a renderti consapevole che un caffè con un'amico è piu' importante" parafrasando una celebre frase del film.

Suggerisco un'altro contrasto: per quanto la sua figura sia (volutamente lo so) iconostasi(izza)ta Raz Degan diventa il Messia, in quanto portatore di un "verbo" che tutti sono in grado di raggiungere e individuare.

L'ultimo Olmi non propone alfine un messaggio "rivoluzionario" ma soverchia un tradizionalismo di imposizioni prive di vero dogma (quindi di vera fede) riuscendo mirabilmente a esprimere allo spettatore proprio tutti quei parametri che avrebbe dovuto già interiorizzare come "propri".

Non è nella Fede in D.i.o. che noi ritroviamo l'amore per gli altri, la capacità di privarci del materialismo, la dimensione quasi arcaica di un'interazione nella collettività, il voler brindare "con amici e nemici" allo stesso modo, ma nella ricerca di una dimensione libera e individuale verso il mondo che ci circonda.

Per questo la frase "chi non ricomincerà dal principio non potrà mai conoscere la verità" mi sembra emblematica quanto il finale: tutti abbiamo bisogno di una risposta, che è dentro di noi.

L'uomo, il viandante, il misterioso "ospite" parla a loro come se fosse realmente il nuovo Messia: il film è profondamente religioso e al tempo stesso contro la stessa etica che produce le guerre e gli odi tra popoli. come insegna la coraggiosa frase "Sarà D.i.o. nel giorno del giudizio a dover rendere conto di tutta la sofferenza del mondo"

Le splendide ambientazioni del paesaggio del Po, con la sua gente privata di una dimensione ancora popolare e populesca (certi retaggi nostalgici al mondo rurale dell'"albero degli zoccoli") e le minacciose ruspe atte a danneggiare l'ambiente sfociano nel sociale-ambientalista, quasi fossimo sul set del discusso "Still life" vincitore a Venezia e uscito da pochi giorni nelle sale.

Per certi versi un film piu' affine a un Soldini che allo stesso Olmi, decisamente sobrio e accorato, mai pedante e artificioso, come una struggente forma di resistenza (non proprio ribellione) alla visione Materialista del Mondo, attraverso cui l'osservazione degli elementi della terra (acqua vento fuoco, pure la pioggia) porta il concetto di "spirituale" alla forza estrema e rara di un'abbraccio universale con il bisogno di "recupero", a nome di uno dei piu' acuti osservatori di una società evolutiva regredita nella propria sterile sopravvivenza.

p.s. sarebbe straordinario, poi, che certe adolescenti cerebrolesi vedessero questo film senza pensare che c'è Raz Degan e senza abbandonarsi ai suoi verdi occhi languidi, sic
Funeralopolis  24/04/2007 23:55:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Complimenti, un'altra recensione azzeccata per un film molto intenso e intimista.
fidelio.78  16/04/2009 16:53:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mai come questa volta sono in disaccordo totale con te, caro.
Ho trovato il film vuoto e presuntuoso. E mi sono meravigliato molto del tuo eleogio ad un film così "misero" nell'animo. Ricordami di parlarne quando ci vediamo :)
Pasionaria  03/04/2007 17:49:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Vado a vederlo domani, poi rileggerò il tuo appasionato commento.
Harpo  30/03/2007 23:06:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
kow, ma come mai, quando fai 'sti commentoni non li invii direttamente alla redazione come recensioni? lo sai che hai scritto più di una pagina di commento?!
paul  31/03/2007 18:10:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Glielo dico da anni.
agentediviaggi  31/03/2007 12:34:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Scrivi più recensioni Kow, nessuno degli utenti di filmscoop con rispetto parlando scrive come te!
maremare  02/04/2007 23:49:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
giusto!
e pensa che manco è redattore, io aprirei una petizione popolare per farlo diventare.
shogun  07/04/2007 12:07:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bel commento, ma si può sapere in concreto, al di là delle riflessioni fatte, qualcosa in più sulla trama di questo film? Sono curioso, grazie.
sonnycrocket  03/04/2007 20:11:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
....porca miseria......
Non sai che contributo dai a questo forum......quello che cerco sono recensioni che mi insegnino qualcosa........e tu insegni tanto in "poche" righe.Ad esempio mi hai fatto capire cosa mi ha colpito di questo film, cosi economico (hai visto il montaggio iniziale?!), un po' ambiguo , sicuramente emozionante, angosciante nella scrittura dei personaggi.
L'unica nota stonata è la carta di credito ( che poi mia sorella mi ha spiegato).Si poteva trovare un'altra metafora.
Mi è sembrato un film molto simbolico, ma tutto da interpretare, quasi non finito.
Quello che posso dire è che mi ha emozionato, non so altro, c'era qualcosa che stringeva lo stomaco.Per il resto mi affido a cinefili o cineasti come te cercando di capire se veramente è una pellicola starordinaria.
Degan, anche se doppiato, è bravo,bravo veramente.
Ti ringrazio e la mia recensione la metto in riosposta alla tua perchè voglia che quast'ultima rimanga in prima pagina.
ROby


Invia una mail all'autore del commento kowalsky  04/04/2007 13:50:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non farmi arrossire. Grazie
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  04/04/2007 13:51:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Comunque l'influenza di Rossellini si sente, eccome: io non l'ho scritto ma percepisco proprio nella sua utopia ideologica e culturale l'impronta del grande maestro, che del resto Olmi ammira da sempre
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  05/04/2007 01:07:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io lo amo questo film, avevo una gran voglia di rivederlo subito... ma non è la lunghezza che determina una recensione. Una recensione va ponderata meglio, certi particolari che ti sfuggono e altro ancora, insomma posso portare come esempio "In memoria di me" e non credo che il mio (lungo) commento sia affine alla recensione, che credo sia molto diversa. Grazie ancora per i complimenti, ma in verità io lo dico sempre: i film mi "assorbono" e cerco di viverli come meglio "sento"
markojuve  11/09/2008 19:32:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
complimenti!! 6 riuscito a scrivere più parole tu in un commento al film di quante ce ne siano nel film stesso!!!

non condivido assolutamente questo tuo entusiasmo per un film che definire mediocre (a mio avviso) è un eufemismo.....ciaoccaro ;)