signor_kappa 5½ / 10 09/04/2007 17:06:16 » Rispondi Io non capisco una cosa: perché anni fa si plaudiva ad un film, come Farhenheit 451, che denuncia una società in cui i libri sono proibiti ed oggi si plauda ad un film che incita letteralmente all'assassinio dei libri. Io resto fedele a Fahrenheit 451. Se anche si volesse vedere nel film una parabola religiosa il risultato sarebbe comunque parziale perché incompiuta la figura del protagonista come "Messia". Come pure non perfettamente riuscita è la fusione tra thriller (confusionario) e problematiche della gente padana (assai poco approfondite: siamo lontani da "L'albero degli zoccoli"). Il film è involontariamente troppo caricaturale nei confronti della gente che a dispetto di una vita facile e comoda continua ad essere fedele al Po. Non manca di passaggi di vera tensione (la visione dal ponte realizzata con filtri scuri) e di buona poesia (il ballo). E la morale finale che un regista anziano non si poteva risparmiare: "tutti i libri del mondo non valgono un caffè con un amico". Dipende da che libri. Dipende da che amici. E soprattutto dipende da che caffè. Perché se non è Illy non lo bevo.
kowalsky 19/04/2007 19:02:58 » Rispondi Veramente il film intendeva riflettere sulla consapevolezza che i libri non hanno svolto quel ruolo decisivo della conoscenza diretta dell'uomo come si prefiggevano, e che conoscere l'umanità anche senza i libri fa parte delle stesse intenzioni culturali della letteratura Non fare pubblicità via: però l'Illy è proprio buono